PROGETTO HBDD (HUMAN BLOOD DETECTIVE DOG) DETECTIVE A QUATTRO ZAMPE
Intervista all'addestratore Giacomo Micheli dell'HBDD,un istituto di ricerca investigativa privato
Da sempre il connubio uomo – cane è stato molto forte, e lo dimostra bene il progetto HBDD, dove il fiuto del cane diventa fondamentale. L’HBDD è un istituto di ricerca investigativa privato fondato nel 2007 da Giacomo Micheli e Vincenzo Scavoncelli, in Toscana e precisamente a Rosignano Solvay in provincia di Livorno. Abbiamo incontrato Giacomo Micheli durante il suo addestramento.
Ci può spiegare come è nato il vostro progetto?
R - “Mancando in Italia la specialità della ricerca di tracce ematiche, nel 2007 abbiamo fondato L' H.B.D.D., ovvero Human Blood Detection Dog – Cane per la ricerca di sangue umano. Il progetto nasce con l'intento di applicare le doti e le capacità del cane alla scienza forense coadiuvando così le forze dell'ordine nell'individuazione di possibili tracce ematiche latenti e difficilmente raggiungibili, cadaveri o resti di essi, preservando il più possibile la scena del crimine e salvaguardando le eventuali, possibili prove”.
Parlateci dei vostri colleghi a quattro zampe.
R - “Attualmente la nostra squadra conta 4 cani: Bo, razza Drahthaar; Emma, meticcio di spinone Italiano e segugio di Hannover; Holly, Springer Spaniel; Kessi, un meticcio di Pastore Tedesco. Ogni soggetto ha la sua personalità, abbiamo Bo che ama gli ampi spazi aperti così come Holly e Kessi, Emma invece preferisce gli ambienti ristretti come veicoli, appartamenti ecc. Bo ha 5 anni Holly 2, Emma e Kessi ne hanno 7. Abbiamo in programma di formare altri cani“.
Con la sua esperienza di addestratore ci può indicare le razze più adatte nelle ricerche investigative?
R - “Noi selezioniamo i cani in base alla dimensione, aggressività, tempra, temperamento e altre caratteristiche. Il cane che risponde ai criteri viene sottoposto ad alcuni cicli di test: se risulta idoneo comincia la formazione per diventare un HBDD che dura in media 18 mesi. Noi, per esempio, preferiamo razze nate per la caccia (avendo innato uno spiccato istinto predatorio) ma in squadra abbiamo anche due meticci”.
Quali sono stati i casi a livello nazionale che hanno richiesto il vostro intervento?
R - “Siamo intervenuti su scene del crimine divenute tristemente famose, tra queste, ricordiamo il presunto omicidio di Claudia Velia Carmazzi e Maddalena Semeraro (Torre del Lago), l’omicido di Yara Gambirasio (Brembate Sopra) , la scomparsa di Roberta Ragusa (San Giuliano) e l’omicidio di Michele Penna. Questi interventi (una combinazione tra l’impiego dei cani e lo strumento del georadar) sono stati di grandissima utilità e hanno permesso di ottenere risparmi notevoli di energie e risorse. Chiaramente, per via del “segreto istruttorio”, non possiamo rivelare i dettagli dei risultati ottenuti. Sul nostro sito www.hbdd.info è possibile consultare l’ elenco di tutti gli interventi effettuati”.
Avete intenzione di adottare altre tipologie di specializzazione per quanto riguarda l’addestramento dei vostri cani? So anche che avete un sistema di utilità sociale che può aiutarvi alla ricerca delle persone scomparse.
R - “Siamo del parere che non bisogna dare false illusioni o speranze che porterebbero a farci perdere credibilità. Le possiamo dire che stiamo valutando, provando e documentando, grazie a specialisti e collaboratori esterni l’ utilizzo di altre specie animali per la ricerca di resti umani. Per quanto riguarda il progetto si chiama “Persone-Scomparse.it” . É gratuito e fa capo alla HBDD. Si ispira a sistemi analoghi presenti in altri Stati come in America che dispone dell’ Amber Alert. In pratica funziona in questo modo: al momento che un cittadino gradisce usufruire della diffusione, ci contatta fornendoci le generalità, le informazioni richieste e la denuncia inerente alla Persona-Scomparsa. I dati vengono immessi in un nostro sistema informatico e da quel punto in poi avviene la diffusione. Disponiamo di numerose piattaforme di diffusione che vanno dall’ SMS, Social network (sul sito alla voce “diffusione “ trovi l’ elenco completo) in genere fino ad arrivare alla proiezione su grandi schermi”.
Nel campo investigativo internazionale, secondo lei, l’Italia ha un buon livello?
R - “Diciamo che sicuramente non siamo gli ultimi, preferisco parlare però dal punto di vista di unità cinofila. Sicuramente c’ è sempre da imparare, dal nostro punto di vista, data la natura delle sostanze da ricercare, specialmente delle tracce ematiche non si smette mai di imparare, basta pensare a tutte le varianti odorose che può assumere il sangue venendo a contatto con determinate sostanze/superfici. A tal proposito ogni anno organizziamo la OMMPS. Trattasi di una simulazione finalizzata allo scambio reciproco di esperienze e competenze nella ricerca di persona scomparsa , confrontandosi con altre metodologie e con personale di altre organizzazioni, associazioni, anche estere, forze di polizia italiane ed estere e agenzie private, al fine di migliorare la sinergia tra questi con un unico scopo e cioè, il ritrovamento della persona scomparsa ritenuta in vita, ferita o deceduta o qualsiasi altra eventuale parte di quest’ultima o strumenti utilizzati per l’ eventuale delitto. Quest’ anno si svolgerà dal 15 al 17 marzo in località Rosignano e dintorni”.
É importante, quindi sapere, che possiamo contare su un team di persone altamente professionale. Un servizio fondamentale per la ricerca di persone e per la risoluzione di queste problematiche. Inoltre, in un momento difficile come questo è giusto portare a conoscenza l’opinione pubblica, di questa eccellenza italiana tanto utile quanto stimabile. (di Maurizio Piccirillo - del 2013-02-12)
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