Dal 15 gennaio è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Fulmini”, il nuovo brano di Diego Random. Con il suo nuovo brano dal titolo “Fulmini”, Diego Random parla di amore, di amicizia, ma anche di ansie e paure che convivono con quella cosiddetta calma apparente. In questa canzone bene e male sembrano danzare insieme per mescolarsi in qualche minuto di impalpabile perfezione. Le sonorità leggere incorniciano una narrazione toccante che trascina l’ascoltatore in una storia che procede per immagini.
Diego Random gi ha gentilmente concesso un’intervista.
“Fulmini” è il tuo nuovo brano, come nasce?
Fulmini è stata concepita in maniera molto naturale. Durante la prima quarantena entrai in contatto con Davide (DeadlyCombination), il produttore del beat. Il beat di ‘’Fulmini’’ fu il primo che mi mandò e quello dove riconobbi la sua bravura. Per qualche tempo lo misi da parte, dedicandomi ad altre canzoni. Un giorno lo riascoltai in un momento di ispirazione e iniziai a scrivere le prime parole e da lì a poco avevo la canzone completa, pronta da registrare. Nasce come una canzone che segna l’inizio di un nuovo percorso con me. Sia per l’avvento di questa nuova collaborazione, sia per la maturità, personale e artistica che ho acquisito dai progetti passati fino a Fulmini. Sarà sempre un crescendo e questo ci sembra un ottimo inizio di stagione.
Cosa vuoi evocare nell’ascoltatore con questa canzone?
Quello che voglio evocare in chi ascolta questa canzone è una ventata di emozioni. Che siano belle o a tratti meno positive, alla fine la musica deve fare questo. Deve arrivarti e possibilmente parlarti all’anima. Credo sia una canzone nella quale quasi tutti possano rispecchiarsi nella maggior parte di ciò che dico nel testo. Molte volte ascoltare canzoni mi ha fatto sentire meno solo, condividevo disagi e gioie con qualcuno che mi capiva pur senza conoscermi. Sarebbe magnifico se riuscissi ad evocare questa sensazione in chi mi ascolta. Leggerezza e profondità convivono in “Fulmini”, nel testo concetti opposti sono rimarcati come tali ma spesso vanno a mescolarsi quasi diventando un tutt’uno. I fulmini sono usati come metafora di una illuminazione che arriva con irruenza, “non vedo luci ma soltanto fulmini”.
Il brano ha anche un videoclip, come si caratterizza?
Il videoclip del brano, girato ed editato da SpakaFra (Francesco Rossetto), si caratterizza per la “verità” delle riprese e la spontaneità delle scene catturate in esse. Questo è quello che vogliamo trasmettere coi nostri video: noi, la nostra storia, quotidianità e verità.
Il tuo stile è multiforme ed eclettico, quanto è importante questo aspetto nella tua musica?
È fondamentale. Io di base ho tante influenze musicali e mi piace tanta musica e ogni volta che sento un genere diverso dal mio penso “bello, vorrei scriverci una canzone sopra!”. Amo essere ispirato e fortunatamente mi ispirato molte cose, “tutto mi ispira” dico in Fulmini. Ciò mi permette di avere sempre stimoli nuovi che mi permettono di non essere limitato ad uno stile “uniforme”. In tutto ciò sto lavorando affinché il mio carattere distintivo risieda nella scrittura, carattere e nel modo in cui creo e trasmetto le immagini che penso. Altrimenti sarei un artista senza identità e non “eclettico”.
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