1657, l’anno della peste. L’esordio narrativo di Roberto Palumbo

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Rendere avvincente un romanzo storico è tutt’altro che semplice, men che meno quando si collocano le vicende in un periodo buio della storia della nostra penisola, quello della terribile e falciante epidemia di peste che salvò pochi ed eletti superstiti. Roberto Palumbo riesce in pieno nell’impresa, regalando al lettore pagine intense dalle quali si fa davvero fatica a staccarsi.

Le righe iniziali del primo capitolo di 1657 catapultano già dentro la storia, o meglio dentro le vicissitudini di Piero Argentieri, medico ma in realtà più ricercatore, senza preamboli, senza presentazioni, senza antefatti. Come in un film si apprende subito il passato recente che getta le basi del futuro più prossimo del protagonista, primo attore assoluto di un’epopea storica e mai scontata, appassionante, senza presentare cadute di tono o di ritmo.

copertina libro 1657Il suo arresto deciso dal tribunale del Granducato di Toscana, ingiustificato e non supportato da prove reali, innesca una serie di episodi che lo conducono, quasi come guidato da una forza superiore, fino a Genova, città in cui vive l’amato fratello Giovanni che non può però accogliere in casa e dare protezione a quello che di fatto è un fuggitivo. La sua professione di medico gli dà l’opportunità di essere accolto nell’infermeria della chiesa, di cui è parroco Don Gerolamo, bonario e paterno uomo di chiesa che cercherà di correggere gli eccessi del suo protetto, di stimolarlo ad aiutare i parrocchiani e a mettere le sue capacità al servizio degli ammalati. La minaccia alla vita del protagonista, così come l’incombere lento e incessante della minaccia della peste sulla Repubblica di Genova, fino a quel momento apparentemente isolata dal dilagare dell’epidemia più per silenzio delle autorità cittadine che non per reale mancanza di casi accertati, segnano il passo della sua nuova esistenza che di giorno in giorno diviene più coinvolta all’interno delle sorti della città.

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Per sfuggire ai suoi compiti di medico di parrocchia si rifugia di quando in quando tra le braccia di Tea, donna di strada che però riesce a suscitare in lui emozioni mai provate prima, e che sarà, più avanti una delle responsabili di un nuovo precipitare degli eventi. Un po’ per istinto umanitario, un po’ per la lucidità razionale di cogliere un’opportunità di affrancamento dalla condizione di fuggitivo clandestino, Piero si reca presso il Magistrato di Sanità per denunciare un episodio di peste da lui stesso accertato, rendendosi conto però, parlando con il funzionario e suo vecchio amico Sebastiano Bado che non è il primo caso; dopo un periodo di disinfezione presso il lazzaretto, viene convocato per assumere l’incarico di medico di quartiere. Il servizio istituito dal Magistrato era necessario per effettuare i capillari controlli sul territorio affidati a vari Commissari. Il romanzo si intrica e il suo ritmo cresce parallelamente alla realtà storica degli anni della peste, accuratamente documentata sia per quanto riguarda profili psicologici delle personalità istituzionali, sia per quanto riguarda gli eventi e le descrizioni degli effetti del terribile morbo che sterminò letteralmente la popolazione dell’Italia dell’epoca, da nord a sud.

roberto palumboNon solo, Roberto Palumbo è così abile nell’amalgamare la realtà alla fantasia, nel fondere vicende realmente accadute ad altre invece frutto della sua vena narrativa, da lasciare al lettore la sensazione di aver aperto una finestra su un’epoca passata eppure molto attuale nel sentire, nell’affrontare le vicissitudini, nell’esprimere emozioni che appartengono, e sono sempre appartenute all’essere umano, oggi come ieri. Eccellente nello scegliere un unico, assoluto protagonista, Piero Argentieri, a cui affianca solo fugaci e temporanei comprimari, e nel riuscire a tenere alta l’attenzione, e l’affezione di chi legge, alla sua personalità, al suo strano destino, alle sue paure, alla sua sensibilità. E, non ultime, alle sue paure, alle sue delusioni, intimamente meditate nell’incedere di eventi devastanti, e altre invece rifiutate e allontanate attraverso i fumi dell’alcol, che lo aiutano a dimenticare la propria precaria condizione.

Colpito egli stesso dalla peste, riesce a guarirne diventandone immune, si trasforma in un sopravvissuto che crede di non dover temere più nulla eppure forse proprio in virtù di quell’invincibilità, scopre di doversi proteggere da un sé che lo ha reso fragile, che lo ha condotto a mettere la propria vita nelle mani di uomini e donne che lo hanno deluso, tradito, ingannato e manipolato, per odio o per amore, e da cui decide di doversi tutelare. Un nuovo Odisseo che viaggia, si sposta, alla ricerca di una propria identità, generoso con chi ama e al tempo stesso determinato ad allontanare dalla propria vita chiunque costituisca una delusione, un ostacolo o una minaccia, eppure anche aiutato da quel fato superiore che muove le pedine mettendo ogni cosa al suo posto, donando a volte la giusta punizione a chi la merita, altre invece scegliendo un immotivato risvolto negativo nei confronti di chi fa, e ha sempre fatto, del bene. Il personaggio principale entra dentro il lettore e vi resta a lungo, per il suo coraggio, per la sua caparbietà, per la sua capacità di affrontare le grandi difficoltà, e per il suo essere in fondo incredibilmente umano. La scrittura di Palumbo è elegante nella descrizione delle devastazioni della peste e dei lazzaretti, realistica senza mai scadere nel cruento, perfettamente adeguata alla terminologia dell’epoca senza per questo risultare pesante o eccessivamente arcaica, anzi, riesce comunque ad avvincere e ad attrarre all’interno delle righe del suo romanzo da cui è difficile staccarsi fino alla sua inattesa fine.

Il romanzo ha vinto il Premio Emotions 2018 al Premio Letterario Internazionale Pegasus Città di Cattolica ed è stato finalista al Premio Terre di Liguria 2018. Un libro assolutamente da leggere.

1657, L’ANNO DELLA PESTE
Editore: Arpeggio Libero
Anno edizione: 2017
In commercio dal: 12 dicembre 2017
Pagine: 336 p., Brossura
ISBN: 9788899355890
Prezzo: € 18,00
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