Il nuovo album della leggendaria band inglese strizza l’occhio al passato ma con uno sguardo consapevole verso il futuro
Tornano i Duran Duran a sei anni dal loro precedente lavoro, “Paper Gods”. Il quindicesimo disco in studio della leggendaria band inglese è “Future Past”, titolo evocativo che lo rappresenta come meglio non si poteva. L’album infatti è un giusto ponte fra passato e futuro dei Duran Duran: suoni subito riconoscibili, ma proiettati alla modernità dei giorni nostri e al futuro grazie anche a collaborazioni di rilievo che arricchiscono la bellezza di un lavoro che è senza ombra di dubbio fra i migliori del gruppo. Allo stesso tempo “Future Past” è anche, molto probabilmente in maniera voluta, un’autocelebrazione di una carriera unica: nel 2021 ricorre infatti il quarantennale della pubblicazione del primo omonimo disco, “Duran Duran”.
Tanti gli ospiti, come detto, che sono presenti nelle dodici canzoni (quindici nell’edizione CD Deluxe): produttori di grande nome come Erol Alkan, Giorgio Moroder e Mark Ronson, il chitarrista dei Blur Graham Coxon che ha partecipato fattivamente alla composizione dell’album.
Favolosi anche i featuring: la cantautrice svedese Tove Lo, la rapper Ivorian Doll, le giapponesi Chai e l’ex pianista di David Bowie Mike Garson, già al fianco dei Duran Duran nella splendida cover di “Five years”, canzone del Duca Bianco del 1972.
Molto curata, come in ogni lavoro dei Duran Duran, la grafica del disco.
Per la copertina dell’album i membri della band hanno collaborato con l’artista giapponese Daisuke Yokota del quale ammiravano da tempo la fotografia. “Future Past” ha avuto un lungo parto: l’idea iniziale era quella di pubblicare un EP, poi pian piano tutto è cambiato in corso, complici anche il lockdown e la pandemia che ne hanno rimandato l’uscita.
La band inglese ha così avuto tutto il tempo per rielaborare quanto nato inizialmente nel 2018 in studio, continuare a lavorare a nuove idee e mettere insieme un manipolo di canzoni che appaiono oggi fra le migliori dell’intera sua produzione.
L’album si apre con il primo spiazzante singolo estratto, “Invisible”, un pezzo ipnotico, definito da Nick Rhodes “dal punto di vista sonoro un brano molto insolito”, già entrato nel cuore dei fan che ne hanno esaltato la ricerca e sperimentazione. Da ricordare che del pezzo è stato girato un video all’avanguardia, primo ad essere realizzato con un’intelligenza artificiale chiamata Huxley.
“All of you” è quanto di meglio potrebbe chiedere un fan di vecchia data dei Duran Duran: che diventi un singolo? Sicuramente potrebbe entrare nella galleria dei migliori brani della band viste le sonorità graffianti che toccano il funky ma si evolvono in corsa magnificamente, con una linea vocale sfacciatamente leboniana ben coadiuvata dal bel gioco di cori e dalle chitarre.
“Give it all up” ha un inizio synth molto alla “Rio”, un ritornello di grande impatto, con la voce di Tove Lo che diventa protagonista della seconda parte del pezzo: si candida sin da ora a prendere il testimone dei brani più popolari della produzione duraniana.
“Anniversary” è la celebrazione della grandezza dei Duran Duran: singolo di fortissimo impatto, promette di diventare un “anthem” irrinunciabile nei concerti. Prodotto dalla band insieme al DJ/produttore britannico, Erol Alkan, è infatti un brano che ricorda molto i Duran Duran degli anni d’oro e rappresenta la maniera più giusta per festeggiare il quarantennale. Come ha dichiarato John Taylor: “È stato anche divertente costruire una traccia con accenni ai precedenti successi dei Duran, un po’ come la caccia alle uova di Pasqua che i fan si divertiranno a trovare”.
La title track “Future Past” è una stupenda ballad che esalta la vocalità di Simon Le Bon, sicuramente uno dei momenti più emozionanti dell’intero album.
Si va poi verso il pop più immediato e ballabile, con “Beautiful lies”, dove la mano di Giorgio Moroder è più che evidente: grandi giochi di tastiere e refrain che entra subito in testa alla base di un pezzo che non mancherà di esaltare i fan.
“Tonight United” è un’autentica “top song” alla Duran Duran: scritta anch’essa con Giorgio Moroder, è diventata, sin dai recenti concerti inglesi dove è stata proposta in anteprima, un vero e proprio inno con i suoi ritmi incalzanti ed il basso pulsante di John Taylor che ne esalta le atmosfere disco.
“Wing” è, a nostro giudizio, l’apice del disco: composta dai Duran Duran con Graham Coxon e Mark Ronson, ha proprio nella chitarra e nella voce i protagonisti assoluti. È una traccia che lascia il segno, una di quelle ballad pure, calde che vanno a toccare il cuore.
“Nothing Less” è un altro degli episodi che evidenziano il grande stato di grazia dei Duran Duran: un brano molto ispirato, con i synth di Nick Rhodes che spadroneggiano, le chitarre in evidenza e la voce di Simon Le Bon sempre esaltante.
“Hammerhead” pulsa con il basso di John Taylor in forte risalto, un ritornello che colpisce nel segno, una parte rap di Ivorian Doll ben inserita nella struttura del pezzo.
“More Joy!” è la traccia più gioiosa del disco, per usare un gioco di parole: la collaborazione con la band giapponese Chai è sicuramente divertente con il pezzo che ricorda alcune atmosfere da giochi di computer ed è pronto anch’esso per essere cantato nei concerti.
L’album si chiude con una canzone sorprendente per la sua intensità: “Falling”: scritta interamente dai quattro membri della band, regala magia grazie anche al magistrale ed elegante tocco al pianoforte di Mike Garson. Bellissima e malinconica, ha una classe unica con i suoi echi alla Bowie qua e là.
L’edizione CD Deluxe di “Future Past” contiene tre bonus track: “Velvet Newton”, “Laughing Boy” e “Invocation”. Nella prima regnano sovrani i suoni synth di Nick Rhodes, la seconda è un altro di quei momenti che i fan ameranno tanto, la terza invece con le sue atmosfere eteree e sognanti è veramente un gioiello allo stato puro.
“Future Past” ci consegna i Duran Duran in forma smagliante a quarant’anni dal loro primo album. È un disco compatto, che non lascia un attimo di tregua all’ascoltatore, emozionante e denso come da tempo non se ne ascoltavano.
La band inglese, fonte di ispirazione per tanti gruppi di oggi, è dunque ancora suprema maestra nel confezionare dell’ottimo pop raffinato ed è pronta ad affrontare il futuro guardando al suo passato con orgoglio, ma senza volerne cavalcare la grandezza, traendone dunque ispirazione per guardare oltre e costruire nuove ed intriganti direzioni musicali.
“Future Past” esce in più edizioni: il CD standard, il formato CD Deluxe con copertina rigida in edizione limitata con le tre tracce aggiuntive, il vinile colorato.
L’Official Store offre la possibilità di acquistare inoltre esclusivi formati in vinile e cassetta con stampe firmate in edizione limitata.