“Se non spicco il volo” è il nuovo singolo di Francesco Esposito

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“Se non spicco il volo» è la mia piccola Avvelenata. È un brano che ha cambiato decine di versioni, perfino qualche titolo. Stava nella mia testa (prima che nel mio cassetto) da molto tempo. Almeno da quando ho ripreso il mio percorso musicale”

Venerdì 3 dicembre 2021 è uscito per SCRZ Label e in distribuzione Artist First, “Se non spicco il volo“, il nuovo singolo che porta la firma di Francesco Esposito. Un nuovo capitolo per il cantautore napoletano che segue il precedente “Bonsai”. “Se non spicco il volo” è un brano pop, con tanta chitarra acustica, ed in qualche modo un manifesto generazionale che vi farà innamorare sin dal primo ascolto.

Francesco Esposito ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Se non spicco il volo” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Se non spicco il volo è la storia di un bruco che non sente la necessità di diventare una farfalla. E che anzi vuole – almeno per un attimo – riflettere sul dubbio, la precarietà, la strada giusta da intraprendere. È la storia di un bruco inconvenzionale, se vogliamo, visto che continua a muoversi lentamente , a ondeggiare sulle due zampe, in un mondo che ci vuole tutti “farfalle”.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Cosa voglio trasmettere. Beh. Premetto il fatto che io penso che nell’arte – e anche nella musica – ognuno deve poter trovare quello che cerca, o almeno quello che sente intimamente. Io nel mio piccolo ho provato a descrivere uno stato d’animo. Lo stato d’animo di chi, come me, si sente “ai primi passi di tante vie”. Impegnato a fissare sassolini – come Pirandello in Uno, nessuno e centomila – a cui magari in tanti non fanno caso, ma che per me riescono ad assumere dimensioni enormi, fino ad assomigliare a montagne insormontabili. Eppure penso che a volte sia bello “domiciliarsi” (sempre per citare Pirandello) in quei sassolini, farli diventare dei piccoli mondi. L’ho scritta così, spero possa trasmettere qualcosa di simile.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

Mi sono avvicinato al mondo della musica poco più che bambino, circondato da persone che l’amavano e la amano tuttora. Strimpello la chitarra da quindici anni, credo. Anno più anno meno. Però fondamentalmente mi definisco un autore, uno che scrive. Quando questo periodo così strano ci ha ricordato la necessità di stare più a contatto con la propria intimità, ho deciso di buttare il cuore oltre l’ostacolo, e di pubblicare i miei testi… e quindi le mie canzoni. Senza Luca d’Agostino, il mio produttore, non sarebbe stato possibile. E stavolta non sarebbe stato possibile neanche senza SCRZ, la mia etichetta, una realtà piccola che ancora s’impegna a fare musica come si dovrebbe. E niente… siamo qua!