Il nuovo programma di XNL – Centro d’arti contemporanee a Piacenza

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La Fondazione di Vigevano e Piacenza annunciano il nuovo programma di XNL Centro d’arti contemporanee della città di Piacenza

PIACENZA – La Fondazione di Vigevano e Piacenza prosegue la sua azione a favore del sistema culturale della città con l’annuncio del nuovo programma di XNL, il Centro d’arti contemporanee della città di Piacenza.

Dopo l’avvento della pandemia, l’istituzione dedicata allo sviluppo dei nuovi linguaggi della contemporaneità riconosce più che mai alla cultura visiva la capacità di parlare in modo plurale di tutti i temi legati all’attualità come inclusione, sostenibilità, equità, innovazione digitale e il necessario ripensamento della identità dei suoi spazi. Da queste premesse XNL si offre al pubblico come luogo dove arte, cinema, teatro e musica si collocano all’interno del medesimo edificio.

Missione prioritaria dell’istituzione è quella legata alla trasmissione dei saperi, a partire dalla sua intrinseca anima interdisciplinare, dalla sua natura pubblica e territoriale e dalla sua vocazione a prendersi cura del potere straordinario dell’immagine. Quest’ultima costituisce il fil rouge degli ambiti di ricerca (arte contemporanea, cinema, teatro e musica) e connota lo spazio istituzionale e la sua programmazione.

XNL sceglie dunque di aprire al pubblico con un’anteprima dedicata alle metodologie, ai linguaggi e ai contenuti del Programma di Arte contemporanea sotto la direzione artistica di Paola Nicolin.

Durante il mese di febbraio il progetto Anteprima apre dunque le gallerie dedicate alle arti contemporanee, che da settembre 2022 inizieranno la loro regolare programmazione. La scelta di inaugurare con questa modalità nasce dal desiderio di comunicare subito al pubblico l’interesse del museo per la messa in scena di modelli di approccio alle arti contemporanee e ai suoi significati possibili, corroborati da un sentimento di forte interesse per l’insegnare e l’imparare come forme di produzione artistica a partire dai percorsi individuali degli artisti.

Anteprima segna l’inizio di un percorso che porterà lo spazio a intrecciare la relazione tra pratiche artistiche e pratiche educative, con artisti invitati a riflettere sulla loro capacità di produrre modelli culturali in costante evoluzione, diversi per loro natura. Il programma vede in altre parole artisti di diversa generazione invitati a formulare progetti espositivi legati ad atelier da loro ideati e diretti, pensati per studenti, insegnanti e pubblico interessato – quel “corpo scolastico” di cui siamo stati tutti direttamente o indirettamente partecipi come fondamento della società del futuro.

Occasioni per sperimentare nuove modalità produttive e strumenti di trasmissione dei saperi, mostre e atelier sono il cardo e il decumano di una programmazione integrata, basata sull’interrelazione tra percorsi teorici e pratiche artistiche e che immagina di costruire narrazioni non convenzionali lavorando per un museo-scuola, dove centrali saranno il dialogo, la complicità e lo scambio con artisti del nostro tempo, accanto all’orchestrazione di un sistema di produzione culturale che desidera prendersi cura del territorio per la costituzione di una comunità attiva e attivata.

Senza privare l’arte della dimensione enigmatica che la rende tale, XNL afferma l’eterno desiderio di imparare, di un sapere circolare orientato verso il dialogo con il pubblico, di un desiderio di riorientare gli aspetti rilevanti dell’istituzione, non necessariamente legata esclusivamente alla produzione di esposizioni.

“Un uomo è una scuola”, scriveva Alessandro Mendini nel 1976 sulle pagine di Casabella. E da questa affermazione “radicale” il programma di arte contemporanea per XNL lavora incoraggiando la produzione di modelli di conoscenza, sistemi di relazione e percorsi nella storia dell’arte grazie al dialogo diretto con l’artista e il territorio.

In questa prospettiva, Anteprima presenta un’opera-manifesto del programma del museo e il primo capitolo di una mostra-atelier personale. L’iniziativa ha rivolto l’invito a due artisti, David Claerbout e Francesco Simeti, che, con opere indiziali del loro percorso di ricerca, riverberano l’efficacia e intensità con la quale hanno anticipato tempi, temi e temperature del presente.

All’opera The pure necessity, 2016 di David Claerbout è dedicata infatti la galleria al piano terra dell’istituzione, mentre nella galleria del primo piano viene allestita un’anteprima della mostra-atelier d’artista di Francesco Simeti. Le due gallerie accoglieranno sempre due differenti progetti, a testimoniare la coesistenza di più sguardi simultaneamente presenti negli spazi gemelli.

David Claerbout, The pure necessity, 2016
Galleria piano terra

XNL è lieta di presentare in un’istituzione italiana The pure necessity, 2016 di David Claerbout (1969, Kortrijk, Belgio, vive e lavora a Anversa). L’opera è un video sonoro di 50 minuti realizzato con la tecnica di animazione 2D nel quale Claerbout con una equipe di artisti per tre anni ha lavorato scupolosamente al ridisegnato delle sequenze del celebre film Il libro della giungla, il classico Disney del 1967 diretto da Wolfgang Reitherman e tratto dall’omonimo libro del 1894 di Rudyard Kipling. La versione d’artista del Classico Disney trasforma la storia sentimentale e comica di animali della giungla che ballano, cantano e suonano la tromba in un film che “rinuncia all’umanizzazione” degli animali e persino al “cucciolo d’uomo”. Gli animali si comportano in modo consono allo loro specie tornando con dignità ad essere orso, pantera, pitone e ci mostrano una diversa metodologia di ascolto, dialogo e rappresentazione del vivente. Da pellicola che celebra la velocità, il dinamismo e l’efficienza di una natura (umanizzata) del violento e del crudele che aiuta il debole fino alla sua emancipazione e ingresso nella “vita moderna”, il video ci parla di lentezza, ci proietta verso un’altra dimensione esistenziale e, come spesso accade nel lavoro di Claerbout, si offre come una riflessione sull’impatto concettuale del passaggio del tempo e una indagine sulla natura stessa del medium cinematografico.

Pioniere nella ricerca sull’immagine in movimento, l’artista, tra i più acclamati della sua generazione, arriva al video attraverso la pratica quotidiana del disegno, la necessità della pittura e l’indagine sulla fotografia. Questo approccio all’evoluzione dei linguaggi dell’arte come sviluppo di una necessità esistenziale che tiene insieme pittura, disegno, fotografia e immagine in movimento è dunque una delle numerose ragioni dell’invito rivolto all’artista a presentare nel contesto di XNL il suo lavoro esposto in gallerie e musei d’arte di tutto il mondo. Motivazione forte è stato inoltre il ragionamento sull’identità del contesto nel quale XNL trova casa e la prossimità con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e la sua collezione di pittura e fotografia e disegni legati proprio al secolo della transizione tra stasi e movimento, natura e esseri umani, ritratto introspettivo e rappresentazione del tempo. Infine, l’opera stessa parla senza avere bisogno di spiegazioni anche di inversioni di modelli culturali, contraddizioni esistenti tra animazione e immobilità, celebrazione di dinamismo e pigrizia come condizioni esistenziali di cui ognuno di noi ha fatto e ha esperienza a partire dal proprio attuale vissuto.

Francesco Simeti, come un limone lunare / che non riposa mai
Galleria primo piano

Artista italiano tra i più interessanti della sua generazione, Francesco Simeti (Palermo, 1968 – vive e lavora a Brooklyn, NY) presenta due opere seminali (Rubble, 2007 e Curtain, 2017) che indicano temi e metodologie della sua mostra-atelier che vedrà la sua fase finale nel mese di settembre. Prima mostra personale di Simeti in un’istituzione, il progetto ha infatti rivolto all’artista l’invito a formulare una riflessione sul suo lavoro, parallelamente all’ideazione di un atelier d’artista. In più di venti anni di ricerca il lavoro di Francesco Simeti si è espresso attraverso una moltitudine di linguaggi espressivi che muove dal collage, al wallpaper, all’installazione, alla scultura e alla produzione video. La sua vocazione per l’azione dello spazio pubblico lo ha visto protagonista di progetti specifici in spazi domestici, frammenti di città e istituzioni di piccola e grande scala, a corroborare la sua capacità di interpretare ogni volta lo spazio e le sue storie. Il suo lavoro inizia con una meticolosa raccolta d’infiniti materiali, tracce, immagini e testi tratti dalla stampa, una sorta di memorabilia del passato, che vengono ricomposti in veste artistica nelle sue installazioni dove forte è la presenza di motivi naturalisti e fatti di attualità che l’artista preleva da diverse fonti. Simeti indaga l’estetizzazione e mercificazione della violenza, il decorativo è congiunto a immagini di forte tragicità, sottolineandone la banalizzazione. La sua è un’indagine sulla trasformazione dell’immagine e il suo passaggio di stato: dal fisico al liquido, dalla verità all’inganno, l’immagine trovata diventa lo strumento per sviluppare un – nuovo – linguaggio e una riflessione sul suo potere immaginifico. Il titolo della mostra come un limone lunare / che non riposa mai è uno dei più celebri versi di Danilo Dolci, tratto dalla raccolta di poesia Il limone lunare, pubblicato nel 1970 – una sorta di dichiarazione di poetica sull’esercizio delle umane potenzialità del sociologo ed educatore italiano.

ORARI
Aperto tutti i giorni da martedì alla domenica dalle 11 alle 19
Sabato apertura fino alle ore 22
Lunedi chiuso
Ingresso gratuito
Norme anti Covid-19: “Super Green Pass” e Mascherina FFP2 sono obbligatori per partecipare.
10-28 Febbraio 2022

Il 15 febbraio dalle ore 18 l’artista Francesco Simeti sarà presente al museo per una visita alla mostra e un incontro con il pubblico di tutte l’età. Ingresso libero sino a esaurimento posti