Il Parlamento approva un decreto per contrastare l’ondata di violenza che sta colpendo il Paese: nella sola giornata di sabato si sono registrati più di 60 omicidi legati a regolamenti di conti tra gang rivali
SAN SALVADOR ‒ Tra le misure adottate nel decreto vi sono forti restrizioni agli assembramenti. In questo caso l’emergenza non è il Covid-19: si tratta dell’ondata di spargimenti di sangue che ha colpito il Paese nelle scorse ore e che non si vedeva da anni. Più di 10 persone sono state uccise venerdì e 62 nella sola giornata di sabato.
I 62 omicidi registrati sabato sono riconducibili a regolamenti di conti tra bande rivali che controllano alcuni quartieri: il presidente Nayib Bukele ha quindi chiesto al Parlamento di proclamare lo stato d’emergenza. Il congresso di El Salvador domenica mattina ha accolto la richiesta, e il decreto è stato approvato a larga maggioranza. Si proclama “un regime di emergenza su tutto il territorio nazionale derivante da gravi turbative all’ordine pubblico da parte di gruppi criminali”. Polizia ed esercito hanno arrestato nelle ultime ore numerosi leader di una banda.
Il decreto sospenderebbe le garanzie costituzionali di libertà di riunione, l’inviolabilità della corrispondenza e delle comunicazioni e allenterebbe le norme sugli arresti ‒ saranno consentiti anche senza un mandato. Avrà una durata di trenta giorni, ma potrebbe essere prorogato.
La polizia ha dichiarato: “Non ci tireremo indietro in questa guerra contro le bande, non ci fermeremo finché i criminali responsabili di questi atti non saranno catturati e assicurati alla giustizia”.