Cascate, annunciato il nuovo ep “Fantasia”: l’intervista

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“Richiamerò è un futuro che non esiste, la presa di coscienza di un’azione che non avverrà perchè i tempi non lo permettono”

È in uscita il 3 giugno per V4V “Fantasia”, il nuovo ep dei Cascate. Il duo romano dal cuore vintage, dopo i primi singoli che hanno anticipato il progetto discografico, Routine, Quando vai via, e la recente title track disponibile dallo scorso 6 maggio, realizza un EP oscuro, figlio di tempi incerti, ma che trova una via d’uscita nella stessa musica, vista come rifugio, tra sonorità pastello e vintage.

“Fantasia” riunisce infatti le inquietudini e le ambizioni di anni di lavoro piuttosto complessi in cui la musica ha assunto un valore privato, intimo, fondamentale. È in questo che s’intravedono sensazioni notturne, come se il buio accendesse tutte le ispirazioni del duo. Storie immerse nella nostalgia e nella fantasia trovano la massima espressione quando tutto tace e si spegne.

I Cascate ci hanno gentilmente concesso un’intervista.

“Fantasia” è il vostro nuovo ep, di che cosa si tratta?

“Fantasia” sono sei canzoni che raccontano questi ultimi due anni piuttosto complicati, in cui la musica ha rappresentato per noi uno spazio estremamente intimo. Siamo due persone abbastanza timide e introverse, le nostre canzoni spesso parlano molto più di noi e soprattutto, a volte, lo fanno in un modo molto più significativo. All’interno di questo ep abbiamo raccolto le nostre notti insonni, alcuni inaspettati momenti di gioia ma anche attimi di follia e vaga nostalgia, senza un preciso ordine o senso. “Fantasia” è un ep piuttosto sincero, effettivamente siamo noi, un laptop, un paio di cuffie e un foglio bianco.
Più tutto quello che abbiamo pensato, sognato, immaginato.

Cosa volete trasmettere con questo lavoro?

Sinceramente in questo ep più che darci delle risposte ci siamo fatti delle domande. In generale possiamo dire che nei nostri lavori non manca mai la ricerca del suono, della parola, della melodia. In “Fantasia” abbiamo provato a farlo cercando di porre la nostra immaginazione un po’ più in là.

Che tipo di accoglienza vi aspettate?

Più che aspettarci qualcosa speriamo di essere prima di tutto compresi, soprattutto perché in questo ep ci siamo lasciati andare alle intuizioni e alle sensazioni del momento, di solito siamo sempre molto riflessivi. In generale ci piacerebbe che le nostre canzoni potessero diventare le canzoni di altri. Sarebbe bello che le persone riuscissero a ritrovarsi nelle nostre parole e nel nostro modo di esprimerci e magari ad emozionarsi attraverso di esse.

Com’è avvenuto il vostro incontro musicale?

Ci siamo incontrati e conosciuti in un laboratorio di musica d’insieme in una scuola di Roma. Da lì con il tempo abbiamo trovato una particolare sintonia, sia musicale che personale. Dopo varie formazioni e progetti, siamo rimasti solo noi due, e non era affatto male, per cui abbiamo deciso di continuare così fino ad arrivare, nel 2018, ai “Cascate”.