“In ‘Grinta’ vediamo un vero e proprio inno di battaglia per combattere ansia, frustrazioni, insicurezze, e per cercare così ‘il nostro posto nel mondo'”
“Grinta” è il nuovo singolo di Deci, scritto dall’artista assieme al compositore Andrea Amati, uno dei più noti parolieri nostrani, con la collaborazione di Fabio Vaccaro, mentre la produzione è stata affidata a Mario Meli sotto la direzione artistica di Andrea Papazzoni di Gotham Dischi e il mix e master a Fabrizio Migliorelli. Dopo l’ottimo riscontro ottenuto questo inverno con il singolo “Invisibile”, ecco un altro brano caratterizzato da sonorità variegate, pop-urban ma tendenti con contaminazioni elettroniche: secondo DECI si parla di “pop dark”; il testo, invece, racconta a cuore aperto un disagio esistenziale vissuto dall’artista: dopo un inizio in cui viene brevemente descritta una continua lotta con se stesso, con immagini che evocano letteralmente un campo di battaglia, DECI esterna un senso d’inadeguatezza provato sulla propria pelle.
Deci ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Grinta” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
Con il nuovo singolo “Grinta” voglio parlare del mondo sempre più caotico che ci circonda, con uno stile diretto ed energico, per poi arrivare alla sofferenza emotiva che fa tribolare molti di noi, ricordandoci tuttavia che la cosa più importante resta non perdere la forza e la caparbietà.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
In “Grinta” vediamo un vero e proprio inno di battaglia per combattere ansia, frustrazioni, insicurezze, e per cercare così “il nostro posto nel mondo”.
C’è anche un videoclip, come si caratterizza?
Il videoclip vede l’utilizzo di maschere di demoni e tute militari. Per aumentare il carico emotivo di questo inedito ho deciso di utilizzare molte immagini dirette di battaglia e guerra vera e propria, purtroppo ispirate dal difficile momento storico che tutti noi stiamo vivendo indirettamente: la guerra in Ucraina, che per la prima volta colpisce nel vivo tutta l’Europa e mina così i nostri cardini di libertà, aprendoci gli occhi su quanto siano fragili le nostre sicurezze e la nostra società.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Con “Grinta” inizio un vero e proprio percorso artistico, nel quale cercherò di raccontare una storia i cui protagonisti assoluti saranno i sentimenti più oscuri con cui spesso abbiamo a che fare, e a cui troppo spesso diamo poca importanza, perché sono scomodi. Anche la depressione che trattavo in “Invisibile” verrà inserita, ma il brano sarà molto diverso, per dare una continuità al percorso. Vorrei riuscire a guidarvi all’interno del nostro io più profondo e ci fa incontrare proprio quei demoni che abbiamo sempre cercato di evitare, affrontando il nostro inferno personale senza mai scappare per alzarci di nuovo, più forti di prima. Tutto questo dentro un bel EP magari.