“Presadiretta” parla di Turchia e fabbrica del vino

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Riccardo Iacona, conduttore di 'Presadiretta'
Riccardo Iacona, conduttore di ‘Presadiretta’

ROMA – A “Presadiretta”, stasera alle 21.45 su Rai3, un’altra puntata con due pagine: una dedicata all’industria del vino per capire se qualità e quantità riescono davvero ad andare a braccetto e l’altra sul ruolo della Turchia come nostro alleato nella battaglia contro lo Stato Islamico. Conduce Riccardo Iacona.

LA FABBRICA DEL VINO. Un’industria da 9 miliardi e mezzo di fatturato all’anno, la concorrenza sui prezzi al consumo, la contrapposizione tra piccoli e grandi produttori, tra aziende artigianali e marchi industriali. Quanto pesano gli interessi di un settore industriale così importante sulla qualità e sulle caratteristiche del vino che arriva sulle nostre tavole?

Quasi 50 milioni di ettolitri prodotti ogni anno. Sempre più terra dedicata alla coltivazione intensiva della vite e il mercato che spinge per aumentare la produzione per ettaro. E l’uso dei fitofarmaci nei vigneti in che modo impatta sulla nostra salute?

La trasmissione ha viaggiato da nord a sud per capire cosa c’è davvero nel vino che beviamo. Sono circa 60 le sostanze consentite dalla legge che si possono usare nella preparazione del vino seguendo le indicazioni di vere e proprie ricette: lieviti, fermenti, tannini, stabilizzanti, correttori di acidità e chiarificanti.

L’ALLEATO TURCO. Nella seconda parte di ‘Presadiretta’ un reportage dalla Turchia, luci e ombre del nostro alleato nella guerra contro lo Stato Islamico. Il conflitto aperto contro il PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan che il governo di Erdogan considera un’organizzazione di terroristi. Lo scontro permanente con tutte le voci del dissenso, giornalisti, politici di opposizione, intellettuali.

Le telecamere di ‘Presadiretta’ sono arrivate fino al profondo sud est del Paese, al confine con la Siria, al crocevia della guerra di tutti contro tutti, la dove si concentrano la pressione dei profughi siriani in fuga dalle città bombardate, i traffici illegali di armi e di petrolio, i combattenti di tutti i fronti, terroristi compresi.

In esclusiva la storia degli attivisti di “Ribss”, una piattaforma di informazione giornalistica. Un gruppo di giovani coraggiosi di Raqqa, le uniche voci rimaste a raccontare al mondo quello che accadeva nella capitale dello Stato Islamico in Siria.