Galleria delle Arti di Roma ospita Dal 1 al 23 dicembre 2022 le illustrazioni xilografiche di Salvador Dalì de “La Divina Commedia”
“Ho voluto che le mie illustrazioni per Dante fossero come delle lievi impronte di umidità su un formaggio divino, di qui il loro aspetto variopinto ad ali di farfalla.” Salvador Dalì
ROMA – Nel 1949 il Poligrafico dello Stato e il Governo Italiano, in occasione dei 700 anni dalla nascita di Dante, commissionano a Salvador Dalì, il Maestro del Surrealismo, l’illustrazione de La Divina Commedia. L’opera nel corso degli anni subisce diverse variazioni, sia nella sua committenza sia in alcuni aspetti tecnici ed editoriali, tanto da rendere incerta l’associazione tra tavole e versi corrispondenti.
L’artista tra il ‘50 ed il ‘52 realizza un capolavoro illustrato del Novecento: 102 acquerelli presentati, con un’anteprima di 40 tavole, in occasione di una sua mostra antologica al Casino dell’Aurora Rospigliosi a Roma nel 1954.
L’esposizione in Italia genera polemiche dovute alla considerevole somma di denaro pubblico impiegata e alla discussa capacità dell’artista di incarnare adeguatamente lo spirito dantesco. Pertanto il progetto originario fallisce e Dalì decide di vendere le illustrazioni a Joseph Foret, che le presenta nel 1960 al Museo Galliera di Parigi. A Foret si deve il processo di trasformazione degli acquerelli in xilografie; sotto la diretta supervisione del genio del Surrealismo, vengono convertiti in matrici di stampa i 3500 blocchi di legno intagliati a mano ed impressi in progressiva i 35 colori di ogni tavola. Tale tecnica consente, oltre a preservare tutti gli elementi cromatici, l’aggiunta delle più intense sovrapposizioni dei colori. La traduzione xilografica delle illustrazioni della Commedia daliniana sarà pubblicata in due edizioni: una francese curata da Foret nel 1963 ed una italiana tra il ‘63 ed il ‘64 per il 700° anniversario della nascita di Dante.
La Galleria delle Arti, storico ritrovo culturale del quartiere di San Lorenzo a Roma, a partire da giovedì 1 dicembre alle ore 18, dopo il grande successo di pubblico riscosso dalle precedenti esposizioni delle 34 opere dell’Inferno e delle 33 del Purgatorio, presenta le 33 xilografie che terminano l’ascesa visiva di Dante attraverso il Paradiso, ultimo capitolo di un capolavoro che il pubblico raramente ha l’occasione di conoscere e visitare. In contrasto con l’ironia grottesca dell’Inferno e del Purgatorio, l’ultima cantica appare delicata e celestiale, dai colori eterei prevalentemente pastello.
L’allestimento dell’esposizione segue il catalogo di Foret, pertanto presenta delle inesattezze nella disposizione delle tavole all’interno del poema e i versi associati a esse.
L’evento rientra nell’ambito delle Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ed è realizzato in collaborazione con FUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori, Dante 2021 – Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni e FEDERINTERMEDIA.
La mostra, con ingresso a offerta libera, sarà visitabile dal mercoledì alla domenica dalle ore 18 alle ore 23 (ultimo ingresso ore 22.30), dal 1 al 23 dicembre. Il 2 dicembre alle ore 19 la conferenza curata da Caterina Brazzi Castracane dal titolo “Dal giardino all’utopia. Il Paradiso anelato nella storia.”
IL PARADISO DI DALÌ
Dal 1 AL 23 DICEMBRE 2022. Dal mercoledì alla domenica dalle ore 18 alle ore 23.
c/o La Galleria delle Arti
Via dei Sabelli, 2 – 00185 Roma
Tel 375.7223987
Ingresso con formula “Up to You”
Le Opere in mostra
CHANT 1 – DANTE
CHANT 2 – L’ANGE
CHANT 3 – LE PREMIER CIEL
CHANT 4 – BÉATRICE
CHANT 5 – NOUVEL ASPECT DE BÉATRICE
CHANT 6 – LE CIEL DE MERCURE
CHANT 7 – LE NOVEAU DOUTE DE DANTE
CHANT 8 – LA PLUS GRANDE BEAUTÉ DE BÉATRICE
CHANT 9 – LE CIEL DE VÉNUS
CHANT 10 – L’ANGE DU SOLEIL
CHANT 11 – OPPOSITION
CHANT 12 – L’ÉCLAT DES CORPS GLORIEUX
CHANT 13 – AINSI FUT CRÉÉE LA TERRE
CHANT 14 – APPARITION DU CHRIST
CHANT 15 – EXTASE DE DANTE
CHANT 16 – APPARITION DE L’ANCÊTRE
CHANT 17 – LA PRESCIENCE DIVINE
CHANT 18 – LA SPLENDEUR DE BÉATRICE
CHANT 19 – LE LANGAGE DE L’OISEAU
CHANT 20- LE 6° CIEL DE JUPITER
CHANT 21 – L’ÉCHELLE MYSTIQUE
CHANT 22 – L’ANGE DU 7° CIEL
CHANT 23 – LE TRIOMPHE DU CHRIST ET DE LA VIERGE
CHANT 24 – LA JOIE DES BIENHEUREUX
CHANT 25 – SAINT JACQUES ET L’ESPÉRANCE
CHANT 26 – DANCE RECOUVRE LA VUE
CHANT 27 – GLORIA PATRI
CHANT 28 – LA MARCHE VERS DIEU
CHANT 29 – LA CRÉATION DES ANGES
CHANT 30 – A L’EMPYRÉE
CHANT 31 – L’ARCHANGE GABRIEL
CHANT 32 – PRÉPARATION A LA PRIÈRE FINALE
CHANT 33 – PRIÈRE DE SAINT BERNARD
La Galleria delle Arti: storia del locale
La costruzione del quartiere di San Lorenzo risale al periodo tra il 1884 e il 1888, durante il grande sviluppo urbanistico che ebbe la città di Roma a seguito dell’Unità d’Italia, e si sviluppò in un’area oltre le Mura Aureliane, precedentemente agricola. La sua edificazione avvenne per accogliere gli alloggi di ferrovieri, operai ed artigiani giunti a Roma alla fine del secolo XIX per lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli. Nasce quindi con una connotazione popolare che si rispecchia nelle particolari tipologie abitative. Durante tale periodo, nel 1885, viene costruito l’edificio che ospita La Galleria delle Arti. Inizialmente destinati agli scantinati del palazzo ad uso privato, gli spazi occupati dal locale furono utilizzati dagli abitanti del quartiere come ricovero antiaereo durante la II guerra mondiale, anche durante i drammatici bombardamenti del 19 luglio 1943, come si evince dai numerosi palazzi che mantengono il ricordo delle lesioni subite, durante i quali morirono circa 3.000 persone.
Dalla fine degli anni Quaranta, il locale fu trasformato in una fabbrica di sedie, la ditta Croppo, che mantenne la sua attività in quel luogo fino alla fine decennio successivo. Fu quindi una balera e alle fine degli anni Sessanta, con la nascita di una nuova tipologia di fruizione del cinema che vede la nascita di sale interamente dedicate alla attività di cinema d’essai, divenne il Cineclub Sabelli, uno dei più importanti esempi di questa nuova tendenza insieme al Filmstudio 70 e il Monte Sacro a Roma. Il Circolo Gianni Bosio, fondato a Roma nel 1972, aprì la sua prima sede a via dei Sabelli 2; in quel periodo, a condurre le attività del Circolo c’erano Paolo Pietrangeli, i componenti del Canzoniere del Lazio, un gruppo di teatro e di musica che si era chiamato Collettivo Gianni Bosio, e varie persone sparse gravitanti nel modo della scena artistica e politica degli anni Settanta.
Dal 1986 al 1989 divenne la galleria “Artista casa delle Arti” che nel 1990 fu trasformata nella prima galleria d’arte aperta di notte a Roma ospitando mostre d’arte ma anche spettacoli di poesia contemporanea e musica etnica. Durante i Novanta aprì in quelle sale il DDT, storico locale della Movida Romana; a seguire il Lost’n’found e il Mads, storico locale della capitale della scena underground e punk che ospitava una ricca programmazione teatrale, le cui attività si sono concluse a metà del decennio scorso. Ristrutturata nel 2019, la Galleria delle Arti è oggi uno spazio di 320 metri quadri di grande versatilità che ha mantenuto le caratteristiche strutturali del basamento di un edificio di fine XIX secolo: una sequenza di archi costituiti da mattoncini in laterizio, pietra e tufo, intervallati da ambienti di diversa grandezza che, esaltati come elementi architettonici, ne creano il fascino. La struttura degli spazi si configura come una lunga e monacale galleria di archi e volte che viene contrastata dagli arredi in velluto e oro dai rimandi anni Venti/Trenta.