CERNOBBIO (COMO) – L’Europa con i benefici socio-economici derivanti dalla creazione e dal rafforzamento delle filiere industriali per la transizione energetica potrebbe ottenere un ritorno economico fino a 640 miliardi di euro al 2030. Lo afferma uno studio realizzato da Fondazione Enel e The European House-Ambrosetti in collaborazione con Enel. Secondo la ricerca “una serie di scelte strategiche potrebbe permettere all’Ue e all’Italia di coprire, al 2030, grazie alla produzione manufatturiera interna, oltre il 50% del proprio fabbisogno di pannelli fotovoltaici, circa il 90% della domanda di batterie e oltre il 60% di quella di pompe di calore”.
Lo sviluppo di filiere industriali europee e italiane in settori strategici per la transizione energetica, quali il fotovoltaico, le batterie e le pompe di calore, secondo lo studio contribuirà al raggiungimento dei target di decarbonizzazione fissati da Bruxelles, garantendo maggiori livelli di sicurezza energetica e autonomia strategica all’Ue e ai suoi Stati membri, con ritorni socio-economici rilevanti per imprese e cittadini. La ricerca è stata presentata al Forum di Cernobbio da Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti, Nicola Lanzetta, direttore Italia del gruppo Enel, e da Maria Chiara Carrozza del Cnr.