ROMA – Per un efficace contenimento del virus SarS-CoV2, è “necessario rendere disponibili quanto prima tutte le opzioni terapeutiche aggiornate in modo da far fronte alle nuove mutazioni del virus, in vista della campagna d’autunno”. È quanto sostengono in una nota infettivologi, medici di famiglia e farmacisti, in un confronto aperto con Moderna, in riferimento all’aumento dei casi positivi al Covid, provocato in modo particolare dalla diffusione di Eris o variante EG.5.
“Il vaccino aggiornato di Moderna fornisce protezione contro le varianti circolanti legate a Omicron, compresa la sottovariante XBB.1.5 – spiega Cinzia Marano, Medical Director di Moderna Italia – Ad oggi, il vaccino aggiornato di Moderna è l’unico con dati clinici che dimostrano una risposta immunitaria non solo per XBB 1.5 ma anche per Eris (EG.5, FL.1.5.1) e Pirola (BA.2.86). Attualmente, Eris è la variante di interesse (Voi) più rilevata in Europa, Stati Uniti e Asia, mentre Pirola rimane sotto monitoraggio da parte delle autorità competenti”.
“Grazie alla flessibilità della piattaforma mRna e alla velocità di produzione, Moderna ha saputo sviluppare in tempi brevissimi il vaccino Covid aggiornato – ribadisce Jacopo Murzi, Gm di Moderna Italia – che sarà disponibile in fiale monodose. Ottenuta l’approvazione Europea, siamo ora in attesa di ricevere le disposizioni delle autorità italiane per attivarci con la fornitura, rendendo il vaccino disponibile quanto prima ai cittadini. In Moderna lavoriamo, da oltre dieci anni, allo sviluppo di medicinali basati sulla tecnologia a mRna. Anche i nostri prodotti hanno permesso di uscire dalla pandemia più celermente. Per questo vogliamo continuare ad offrire opzioni terapeutiche efficaci per un ottimale contenimento del virus”. Il vaccino aggiornato di Moderna, appena approvato da Ema – si legge in una nota – sarà l’unico fornito in monodose per facilitare la somministrazione da parte degli operatori sanitari, medici di famiglia e farmacisti, anche con una sostanziale riduzione degli sprechi.
“La somministrazione dei vaccini anti-Covid ad opera dei farmacisti di comunità è stata una delle principali novità introdotte durante la pandemia, dettata dalla necessità di dare un’accelerazione decisiva alla campagna vaccinale per portare il Paese fuori dall’emergenza sanitaria – dichiara Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini dei farmacisti italiani (Fofi) – Il coinvolgimento dei farmacisti nell’attività di prevenzione vaccinale, che oggi non riguarda solo il Covid ma anche l’influenza e, in alcuni contesti regionali, la vaccinazione anti-Zoster, ha trovato riscontro nella crescente domanda degli italiani di farsi vaccinare in farmacia, potendo contare sulla relazione di fiducia con il professionista, oltre che sull’efficienza e la capillarità del servizio, in condizioni di piena sicurezza per i cittadini. Nella prospettiva di proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili, over 60 e soggetti fragili, oltre che gli operatori sanitari, la vaccinazione anti-Covid è ancora oggi uno strumento importantissimo”.