MILANO – E’ disponibile il video di “Incubi”, il nuovo singolo di Beatrice Lambertini, scritto con Gerolamo Sacco, che ha curato anche la produzione, già in radio e disponibile in digitale (Miraloop/Believe). «La voglia di giocare con le proprie paure anziché rimanerne succubi, trasformando i propri incubi nel mondo migliore in cui vivere e da cui prendere ispirazione. Un mondo dark, sexy e ammiccante che induce ad uscire dalla propria comfort zone e ad indossare una nuova pelle per trovare una versione diversa e migliore di noi stessi. “Incubi” è stato un viaggio, un percorso. All’inizio – afferma Beatrice Lambertini – volevo parlare dei miei incubi, delle mie paure. A tutti più o meno capita di avere sogni molto fantasiosi, io sono una di quelle persone. Ma più raccoglievo materiale per scrivere, più mi veniva voglia di giocarci con queste paure che avevo, e così sono andata oltre, ho cercato uno spazio libero, magico. Alla fine, di queste paure è rimasta solo la musica».
“Incubi” ci lascia senza fiato. Le suggestioni a cui siamo abituati dalla cantante bolognese si trasformano durante il brano che, a ogni battuta, diventa sempre più potente, fino a sfociare in una danza ipnotica che reinterpreta i ritmi della musica caraibica in un’atmosfera nordica, cupa e sognante. “Incubi” può essere un party dancehall organizzato da Tim Burton, la sigla di una serie TV o un brano che puoi ascoltare e ballare in discoteca ma soprattutto una visione di Beatrice come non l’avete mai sentita. Cambia anche il tipo di scrittura.
Tra le citazioni troviamo sia quelle che rileggono la narrativa horror in chiave urban come “sono il Kenwood degli zombie”, sia quelle dirette a personaggi dello spettacolo come “porto popcorn e Crime&Comedy” riferito al podcast di Clara Campi e Marco Champier, “il crimine raccontato da due comici”. Beatrice non è una comica ma è facendoci divertire e divertendosi che ci dà il benvenuto nelle sue stesse paure. Ed è proprio questa la visione sottostante di “Incubi”, quella di mescolare il divertimento con il noir.