La solitudine, cinque consigli per affrontarla al meglio

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onde mare

La solitudine è il sentimento del secolo. I giovani, sempre più soli, sono i testimoni di un fenomeno preoccupante

MILANO – Il dizionario inglese, a differenza dell’italiano, distingue tra due parole apparentemente simili, alone e lonely, cariche di un significato totalmente diverso: alone porta con sé una sensazione consapevole, una realtà dei fatti che possiamo accettare, mentre lonely è il carico emotivo associato alla solitudine, troppo spesso doloroso e difficile da controllare.

Sentirsi soli non è affatto un’eccezione, anzi: cresce preoccupantemente il fenomeno della solitudine, che emerge come un’ombra persistente nelle vite di molti, tanto che più del 30% degli italiani riporta di aver trascorso almeno tre giorni senza conversare con un’altra persona faccia a faccia. A farne le spese, come spesso succede, sono soprattutto i più giovani.

Lo rivela una ricerca di Zumba(1) – condotta da OnePoll -, il programma di fitness più conosciuto al mondo, che non solo è un’attività divertente ed efficace per mantenere la forma fisica, ma perfetta anche per socializzare e incontrare nuove persone.

La ricerca, fa luce su alcune sfumature e impatti nascosti di questo sentimento universale, svelando come il 40% delle persone abbia provato la sensazione di solitudine, nonostante la presenza di altri intorno a sé. In particolare, il 14% afferma di sentirsi solo persino durante le uscite con gli amici, mentre il 18% avverte solitudine sul posto di lavoro.

La fascia più giovane, quella tra i 18 e i 24 anni, sembra essere quella più colpita, in cui il 67% riporta di essersi sentito così ultimamente. Non solo l’età, ma anche il genere, pure se in misura minore, sembra indicare una tendenza: ha sperimentato solitudine il 39% delle donne rispetto al 27% degli uomini.

La ricerca ha anche rilevato che per il 46% parlare dei propri sentimenti di solitudine sia un tabù, e solo il 13% delle persone ne parla regolarmente.

Come superare tutto questo? Quasi la metà (43%), crede che condividere un’esperienza con qualcuno possa attenuare il senso di isolamento. Questa connessione può derivare da un’esperienza condivisa: le persone tendono a sentirsi meglio semplicemente stando con altre persone che potrebbero non aver ancora incontrato o parlato come dimostra il 64%. Il 32%, invece, ritiene che far parte di una comunità o di un gruppo, così come raggiungere un traguardo personale, possa ridurre i sentimenti di isolamento.

Per questa ricerca Zumba® commenta “gli esseri umani sono per natura esseri sociali e la ricerca psicologica afferma che abbiamo bisogno di appartenere, di relazionarci gli uni agli altri e di sentirci connessi con altre persone – è così che sopravviviamo e prosperiamo. Sperimentare la solitudine può assumere forme diverse e questa emozione è percepita in modo unico da ciascuno di noi, motivo per cui alcune persone possono sentirsi disconnesse in mezzo a una folla o disconnesse all’interno delle loro relazioni. Questo può anche influire sulla fiducia e sulla paura di rivelare le proprie reali emozioni, il che potrebbe potenzialmente portare a una spirale discendente di ‘sofferenza silenziosa’ e può davvero avere conseguenze sul benessere di ciascuno”.

Zumba® ha poi condiviso alcuni consigli per combattere la solitudine e aiutare le persone a sentirsi di nuovo connesse: “la solitudine può colpire chiunque, e la nostra ricerca ha mostrato che non è esclusivamente legata all’essere fisicamente soli, ma piuttosto si tratta di una sensazione radicata e a volte persino enfatizzata dal trovarsi “fuori posto” in situazioni sociali esterne. Nonostante gli abbondanti contatti sociali, molte persone sperimentano comunque sentimenti di solitudine, probabilmente a causa della mancanza di una vera connessione umana”.

Vediamo insieme i piccoli step che ciascuno di noi può cominciare a compiere per combattere la solitudine, come stimolare le endorfine con l’attività fisica e cercare contatti e supporto dagli altri:

1. Il primo passo è prendere consapevolezza di eventuali abitudini dannose che si possono sviluppare nel sentirsi soli. Ad esempio, può essere d’aiuto annotare quando si tende ad isolarsi – quando in realtà si vorrebbe un po’ di compagnia;
2. Quando si percepisce l’arrivo di una spirale emotiva negativa, sarebbe bene fare qualcosa di diverso per spostare l’attenzione, invece di lasciarsi sopraffare. Potrebbe essere semplice come mandare un messaggio a un amico o fare una passeggiata – impegnarsi in un piccolo sforzo potrebbe aiutare a prendere il controllo e a iniziare a pensare e sentire in modo più positivo;
3. Interrompere i pensieri negativi radicati nel tempo. Ad esempio, voler frequentare una lezione di ballo ma impedirti di farlo per paura che gli altri possano giudicarti negativamente. Quei fastidiosi pensieri automatici negativi possono davvero impedire una riconnessione con il mondo;
4. Partecipare a nuove attività aiuta a creare una mentalità più positiva e a formare nuove abitudini. Iniziare con passi graduali come fare volontariato o interagire attivamente con i colleghi. Oppure, nel tempo libero partecipare a iniziative di proprio interesse, come lezioni di fitness come Zumba®;
5. A volte, sentirsi bloccati o sopraffatti fa sì che il pensiero di provare qualcosa di nuovo sembra troppo spaventoso. Questo potrebbe essere il momento di rivolgersi a un terapeuta per un supporto professionale.

(1) Ricerca condotta da OnePoll per conto di Zumba® su un campione di 2.000 adulti del Regno Unito, febbraio 2024.