Allevi a ‘5 in condotta’: “Voglio farmi attraversare dalla vita e vivere come se non ci fosse più un domani”

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ROMA – “Sono felicissimo, mi spiace di non essere lì con voi, ma oggi è giorno di visite, esami, flebo nel mio adoratissimo Istituto dei Tumori di Milano”. Lo ha detto Giovanni Allevi in collegamento telefonico con ‘5 in Condotta’ su Radio2 ai microfoni di Serena Bortone con il “consigliere” Francesco Cundari.

“E sono contento perché ogni volta che vado lì incontro anche gli altri pazienti, i loro familiari, ci abbracciamo, ci scambiamo due parole: vado sì a fare la flebo di farmaco, ma anche un’infusione di umanità, ed è bellissimo. Sento nel cuore una grande serenità che vorrei riportarvi”, spiega l’artista. “Tra noi ci si fa coraggio”, racconta, “anche perché l’aspetto psicologico è molto importante quando si affronta una malattia di questo tipo. Anche se non so se possa essere condivisibile da un punto di vista scientifico, penso che la mente possa avere un’influenza sul corpo”.

“L’ansia del giudizio io ce l’ho sin dalle elementari”, prosegue, “e nel momento in cui sono diventato famoso si è tutto complicato. Uno dei primi doni che la malattia mi ha fatto è l’emancipazione dall’importanza che noi diamo al giudizio, e ora l’ansia ha lasciato il posto a un inaspettato e bellissimo sollievo”.

“Quando crollano tutte le maschere, che è quello che succede appena ricevi una diagnosi, è un momento di buio. Ma poi si prova sollievo e si affaccia una scintilla di felicità, perché ricomincia la nostra vita autentica”, ha proseguito. “Questa felicità può alzarsi di volume, come mi è successo oggi abbracciando gli altri pazienti all’Istituto. Ho pensato: ma che bella è questa vita? Voglio farmi attraversare dalla vita e vivere come se non ci fosse più un domani… forse questa è la felicità”.