“Lettera a Faber” in una tesi di laurea de “La Sapienza”

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Lettera a Faber
Immagine tratta dal video del cortometraggio di Lettera a Faber

Il cortometraggio con cui il regista Christian Olcese raccontò l’impegno di Fabrizio De André verso gli ultimi ha ispirato una neo dottoressa

GENOVA – L’impegno di Don Gallo e Fabrizio De André verso gli ultimi é stato argomento di una tesi di laurea discussa nei giorni scorsi all’Università la Sapienza di Roma. Tra le fonti che sono servite da ispirazione alla giovane neo Dottoressa per la stesura dell’elaborato c’é anche “Lettera a Faber”, il cortometraggio con cui il poeta e regista Christian Olcese decise nel 2021 di rendere un tributo a Fabrizio De André. Un omaggio artistico a colui che definisce il “migliore cantautore di tutti i tempi”  nel giorno del ventiduesimo anniversario della sua scomparsa.

Nel corto, accompagnato dalla voce narrante di Francesco Patanè e dalle musiche di Davide Piero Runcini eseguite al pianoforte, Olcese scrive e descrive in modo autentico, diretto e sincero le sue riflessioni in relazione a De André. Che sono state testualmente e fedelmente riportate nel secondo capitolo  nella tesi di laurea di Beatrice Morotti. “Nessuno canta più la sofferenza – si legge e si ascolta. – Nessuno canta più l’essenza della vita / Tutti pensano alla fama e ai privilegi rilasciati da essa / Tu invece hai sempre dato fiato ad argomentazioni nascoste dalla nostra paura / Sei il protettore dei vinti / La voce del popolo”.

Essere citato in un elaborato che resterà per sempre nella storia di un Ateneo così prestigioso é un’emozione indescrivibile – ha commentato Olcese-. Il fatto di avere ispirato con le mie parole  una studentessa, che peraltro non conosco, é per me qualcosa di unico. L’arte ha il potere di unire le persone. Se qualcosa di scritto, recitato, di cantato risuona in coloro che ne fruiscono vuol dire che chi fa arte la sta facendo nel modo giusto. É davvero un’enorme gratificazione!”

Nonostante la giovane età, Christian Olcese ha già ottenuto premi e riconoscimenti sia come regista e sceneggiatore,  con “Lettera a Faber” e con “Il volto nascosto del cyberbullismo”, sia come poeta con “L’età della resa” e con “La salita del melograno”.