Riciclo dei veicoli a fine vita: un approfondimento

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I paesi più lungimiranti in ottica riciclaggio delle autovetture? La Germania, a pari merito con Grecia e Romania

pickup versione lettoCi deve essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo, o la pioggia o la terra”: con queste parole il noto cantautore Paul McCartney esprime il proprio amore per il Pianeta. Un amore che, secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per conto di Ecoeuro, coinvolge buona parte del globo e prende forma grazie ad attività e iniziative mirate ed efficaci come, ad esempio, il riciclo. Quest’ultimo coinvolge diverse tipologie di materiali e oggetti, tra cui mezzi di trasporto quali le automobili private e i veicoli commerciali.

Restando sulla stessa lunghezza d’onda, risalta un approfondimento realizzato da Maximize Market Research, secondo cui ogni anno circa 27 milioni di automobili vengono riciclate con l’obiettivo primario di ridurre i rifiuti e, di conseguenza, salvaguardare il benessere dell’ambiente circostante. Ulteriori indicazioni interessanti in merito provengono da Automotive Industries che stila una vera e propria classifica dei paesi più lungimiranti dal punto di vista del riciclo di autovetture e mezzi di trasporto commerciali: al primo posto si piazzano, a pari merito Germania, Grecia e Romania, seguite da Croazia () e Ungheria ().

E l’Italia? Si piazza al 5° posto. Nonostante questo, stando a quanto specificato da Eurostat, risulta che i paesi europei, nel corso degli ultimi anni, hanno registrato un lieve calo dei tassi di recupero e riciclo (88%) rispetto al periodo pre-pandemia (94%) con il Bel Paese che, insieme alla Polonia, vanta il maggior numero di veicoli rottamati dal 2021 ad oggi. Arrivati a questo punto, una domanda sorge in maniera quasi del tutto spontanea: in che modo possono essere riciclate le automobili giunte a fine vita?

La risposta arriva proprio dall’Italia. Nello specifico, la realtà che prende la parola è Ecoeuro, company 100% made in Italy specializzata in consulenza strategica per gestire nel migliore dei modi le attività legate al fine vita dei veicoli. “Le macchine private e i veicoli commerciali fuori uso non sono semplici rifiuti, ma opportunità da cogliere e da lavorare – afferma Antonello Di Mauro, fondatore di Ecoeuro – Giusto per fare un esempio, in quanto realtà di spicco del nostro settore utilizziamo gli pneumatici in un modo sorprendente.

Infatti, dopo un lungo processo, trasformiamo le stesse gomme in polimeri che, a loro volta, possono essere applicati per strutturare la pavimentazione di un campo sportivo o per completare la miscela realizzata per rinnovare, o costruire da zero, l’asfalto di un determinato percorso. Ma non è tutto, infatti, alcuni ricambi appartenenti a veicoli giunti a fine vita possono essere riutilizzati per completare o addirittura salvare altre macchine che necessitano di un pezzo specifico per tornare a funzionare: questa tipologia di operatività rappresenta un risparmio sia di CO2, vista la mancanza di produzione e trasporto di un ricambio nuovo, sia di materie prime. Un altro esempio attuale e green è rappresentato dalle batterie dei veicoli elettrici e ibridi, le quali possono avere una seconda vita come accumulatori di energia per i pannelli fotovoltaici. Un augurio in vista del futuro? Che si possa riciclare in forma sempre più massiva, solo in questo modo sarà possibile creare le fondamenta di un mondo migliore, fatto di sostenibilità e benessere per tutti, incluso il mondo in cui viviamo”.

Fanno seguito alle parole di Antonello Di Mauro ulteriori spunti relativi alle applicazioni green oriented più sorprendenti dei veicoli a fine vita grazie ad un recente approfondimento strutturato dal portale SlashGear. Entrando nel merito, si parla innanzitutto di vecchie auto, anche d’epoca, trasformate in comodi letti. Un esempio concreto arriva da Detroit, dove un cittadino americano ha pensato bene di riciclare il suo pick-up, ricavandone un comodissimo mobile destinato al riposo e al sonno. Ma non è tutto perché gli esperti consigliano di non buttare le cinture delle auto giunte a fine vita perché possono essere tramutate in cinte creative per il girovita.

E ancora, ci sono autovetture dotate di motori che non sono semplici parti meccaniche, bensì vere e proprie opere d’arte, le quali, arrivato il momento di dire addio alla propria fedele compagna di viaggio, vengono ripuliti, perfezionati e, infine, utilizzati come tavolini oppure oggetti di design dal fascino intramontabile. Per ultimi, ma non meno innovativi ed importanti, ecco i copricerchioni riciclati e utilizzati come orologi e di nuovo gli pneumatici che, in particolar modo in Africa, vengono lavorati per poi diventare infradito o scarpe per lavorare nei campi.

Ecco, quindi, di seguito le applicazioni green oriented più sorprendenti dei veicoli giunti a fine vita:

  • Ruggenti Pick-up vengono trasformati in comodi letti destinati al sonno più profondo;
  • Le cinture di sicurezza diventano cinte per il girovita alternative e sempre più di moda;
  • I motori delle auto d’epoca o da corsa, una volta puliti e perfezionati, arrivano nei salotti di casa in veste di oggetti dal design intramontabile;
  • I ricambi second hand? Una risorsa di grandissimo valore per risparmiare sia CO2 sia materie prime;
  • Manca un orologio in casa? Nessun problema, basta riciclare un copricerchione;
  • Le batterie non muoiono mai: possono diventare dei veri e propri accumulatori di energia per i pannelli fotovoltaici;
  • Gli pneumatici, una volta lavorati, diventano polimeri che, a loro volta, fanno da base per il materiale costruttivo utilizzato per strade o campi da basket;
  • Le ruote stesse, soprattutto in Africa, non vengono mai buttate, bensì utilizzate come materiale per creare ciabatte o scarpe per lavorare nei campi.