Nell’antico Egitto i guaritori cantavano con toni armoniosi per curare i malati. In epoca greco-romana, Ippocrate suonava melodie per curare i suoi pazienti, mentre Aristotele scriveva che il suono di un flauto purificava l’anima. E in India la musica Raag è stata usata per generazioni per trattare il disagio mentale.
Secoli dopo Aisha Badru, mentre cercava di calmare la dissonanza nella sua mente, ha onorato questa tradizione. L’ultima traccia del nuovo lavoro, ‘The Calm’ si assesta sui 664Hz, la frequenza che aiuta a calmare le sinapsi, in un paesaggio sonoro minimalista.
“Mi sono sempre sentita divisa tra il voler essere davvero una cantautrice e il voler essere riconosciuta nello spazio del benessere, quindi oggi sto facendo entrambe le cose” ammette Badru. “Con ogni ep pubblicato dopo ‘Pendulum’ (il disco di debutto del 2018, ndr) questa empatia è stata infelice, lacerata e poi rinata. Con ‘The Sun Stille Rises’, il mio secondo LP, sono stata molto più chiara con me stessa, con la musica e con il mio pubblico, e ho cercato di renderla un medicinale che possa calmare le emozioni. Questo album racchiude tutta la mia crescita”.
Il titolo, ‘The Sun Still Rises’, dice Badru, “sembrava semplicemente appropriato”. A tal fine, l’ottimismo dell’alba è un’atmosfera disinvolta che percorre tutto il lavoro, da brano a brano. La title-track, un classico brano folk che termina con una om, è una delle ultime tracce scritte ed infonde speranza.
Gran parte dell’album è dedicato all’incommensurabile potere dell’immobilità e della riflessione. In brani come ‘Boundaries’ o ‘A Little Mad’, si tratta di eludere il ronzio dei social media e dei frenetici cicli di notizie che ci stanno rovinando collettivamente. “Così tante persone possono identificarsi con quella pressione di dover costantemente convalidare se stesse attraverso parametri o quanto siano popolari o coinvolgenti. A volte, ritirarsi ed essere più strategici su dove investire le proprie energie è molto più importante”.
‘Thankful To Be Here’ è una canzone di gratitudine alla vita e di tutto ciò che ne deriva. Aisha Badru fa del suo meglio, nei fugaci momenti tranquilli mentre si prende cura dei suoi giovani gemelli, per catturare scintille di ispirazione, registrando memo vocali o accenni alla chitarra. Ciò ha conferito purezza emotiva alle sue osservazioni. “Non ho provato a scrivere questo album, è semplicemente uscito da me”.
Laddove altri artisti possono cedere sotto la pressione di lavorare in movimento, Badru accoglie la creatività nei flussi della vita. “Mi piace il il fatto di essere nata in un ambiente in cui ho dovuto davvero essere piena di risorse ed attingere dall’interno per creare la vita che ho adesso” afferma Badru, cresciuta in una località povera di New York (ora abita in Florida). “La tua concentrazione può creare la tua realtà. Ho la sensazione che, indipendentemente da dove ti trovi nella vita, abbiamo tutti una forza così grande dentro e finché riesci a sintonizzarti su questo, hai potere”.
Quando Aisha Badru iniziò a fare musica, circa dieci anni fa, era pensierosa, timida ed esitante. In un settore che prospera sulla spavalderia, è riuscita a rimanere introspettiva e discreta. Ciò che è cambiato è che cerca di fare tutto con uno scopo.
Josh Frigo, residente a Nashville, ha prodotto la maggior parte di ‘The Sun Still Rises’, dando un tocco di Americana ad alcuni brani, come ‘In the Making’. “E’ specializzato nella creazione di ritmi binaurali e lavorare insieme è stata una fortuna. Gli ho spiegato a cosa miravo, l’energia su cui volevo concentrarmi e abbiamo semplicemente collaborato per creare ciò che vogliamo che l’ascoltatore senta.”
La compassione è stata una forza trainante nell’intero disco. “Sapevo che, verso la fine dell’album, volevo che sembrasse più energico ed edificante, specialmente dopo brani che ti fanno entrare davvero nelle tue emozioni.” In quanto tale, ‘The Sun Still Rises’ si chiude con l’idilliaca bellezza folk di ‘Finding Our Way’, un’affermazione rassicurante che guarda verso la promessa del futuro.
“Crescendo, ho visto molte disuguaglianze. Non importa quello che ho passato, posso sempre trovarci del valore e questo mi ha sempre spinto avanti. Stiamo tutti attraversando qualcosa. Ci sono persone che mi scrivono su come la mia musica li abbia aiutati a guarire dalla loro depressione. Ogni singola cosa che ho passato mi ha trasformata in una persona che vorrebbe avere un impatto positivo nel mondo. Alla fine, sento che questo album è una raccolta di affermazioni per l’ascoltatore” conclude Badru.