Slowly Slowly: l’indie-rock australiano al quinto album, il primo con Nettwerk

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LOS ANGELES – Slowly Slowly, i favoriti dell’indie-rock australiano, sono pronti al debutto su etichetta Nettwerk con ‘Forgiving Spree’, il quinto album in arrivo il 24 gennaio. Il disco esprime l’obiettivo del frontman, Ben Stewart: “Volevo che fosse un album rock davvero solido, senza riempitivi. Tutto è ben confezionato, fatto per il palco, esplosivo!” e cita The Killers, Bruce Springsteen e John Farnham tra le influenze che lo hanno aiutato a raggiungere l’obiettivo.

L’impulso per scolpire queste nove canzoni è arrivato durante il tour del quartetto a Melbourne, a supporto del disco del 2022, ‘Daisy Chain’, che ha debuttato alla #5 nelle classifiche australiane. Le sessioni di studio si sono quindi divise tra Melbourne e Los Angeles, dove la band ha collaborato, per la prima volta, con artisti del calibro di Courtney Ballard (5 Seconds of Summer, Good Charlotte) e Suzy Shinn (Panic! At The Disco, Weezer, Fall Out Boy), mentre il mix è stato seguito dal peso massimo Jonathan Gilmore (Wolf Alice, The 1975, Nothing But Thieves). Molte delle voci di Stewart sono state prese direttamente dalle demo, preservandone l’emozione del momento in cui le ha registrate per la prima volta. A detta del cantante, ‘Forgiving Spree’ può essere considerato “più forza che cervello a volte”, ma questo non lo rende meno pieno di contenuti o meno sentito.

“L’idea che le canzoni siano strofe da cantare in coro non significa che debbano essere frivole nei testi. Volevo comunque scavare a fondo, non volevo che fosse un album pop usa e getta”, continua.

Questo è chiaro dalla title-track di apertura, un brano che Stewart dice abbia fornito uno scopo all’album. “Stavo cercando questo concetto sul perdono che è per te ora, non per gli altri. Le persone non lo considerano spesso, ma è uno strumento valido per aiutare a superare le cose in cose in modo corretto”.

‘Hurricane’ è un racconto cinematografico del giorno delle nozze di Stewart e della gioia di scoprire che lui e sua moglie avrebbero avuto il loro primo figlio, per poi subire un aborto spontaneo a quattro mesi dal parto. Ci è voluta una sessione con il produttore Lucky West per permettere alle emozioni di Stewart di uscire allo scoperto.

La toccante ed emotiva ‘Born Free’, in chiusura, è l’unica canzone a discostarsi dal resto dell’album ed è stata scritta da Stewart in omaggio alla sua famiglia, “una canzone che suoneranno al mio funerale”.

Se c’è un musa ispiratrice in ‘Forgiving Spree’ è sicuramente la moglie di Stewart, la persona a cui mostra per prima ogni canzone che scrive, un concetto che è contenuto in ‘Love Letters’. Nessuno invia più lettere d’amore, mentre tutte le canzoni che Stewart ha scritto per la sua compagna, sono a tutti gli effetti piccole lettere d’amore in formato audio.

La loro relazione alimenta anche la gioiosa ‘How Are You Mine?’ e ‘All Time’, un brano vivace con un ritmo in due tempi, che si rifà all’idea dell’amore eterno, dove due amanti si incontrano per la prima volta “nelle doglie di Pompei” e di nuovo migliaia di anni dopo ad una festa in una casa.

Il fatto che Stewart sia disposto ad affrontare emozioni come amore, perdita e perdono senza nascondersi dietro l’autoironia è indicativo della sua maturità come cantautore e come persona.

‘Gimme The Wrench’ cattura invece la determinazione con cui Slowly Slowly si stanno avvicinando alla fase successiva della loro carriera, ricca di promesse e di nuovi inizi, a partire dalla firma con Nettwerk Music Group.

In arrivo il 24 gennaio, ‘Forgiving Spree’ è un disco fatto su misura per il palco, pieno di inni da cantare in coro, melodie contagiose e ritornelli pop, una raccolta di canzoni che riflettono i cambiamenti nella vita di Stewart degli ultimi anni. Ogni traccia cattura un’emozione o un momento specifico, creando una narrazione che è sia profondamente personale che universalmente riconoscibile, un’esplorazione dello stato evolutivo e della consapevolezza del perdono, verso gli altri e verso sé stessi.

Ciò che ha sempre contraddistinto Slowly Slowly è il mix unico tra narrazioni introspettive, riflessioni sentite ed una tristezza percepita ma mescolata ad un intelligente gioco di parole, tanto ponderato quanto audace. La vena pop, anticipata già dal precedente ‘Daisy Chain’, è, in ‘Forgiving Spree’, ancora più accentuata ed avventurosa.

Tutto quello che è iniziato nel 2015 con ‘Empty Lungs’, il singolo di debutto, è cresciuto fino a diventare una band che, sempre di più, si avvicina allo status di icona indie-rock, circondati da fedelissimi fan che aumentano di anno con anno. Con quattro album all’attivo (‘Chamomile’, 2016, ‘St. Leonards’ 2018, ‘Race Car Blues’ 2020 (#7 ARIA Charts) e ‘Daisy Chain’ del 2022 (#5 ARIA Charts), e centinaia di concerti, tra show da headliner tutti esauriti e festival di rilievo, aperture per Red Hot Chili Peppers, Amy Shark e Ocean Alley, Slowly Slowly sono diventati musicalmente forti e incrollabili.