MILANO – In concerto al Jazz Cafè di Londra lo scorso 8 aprile, Elisa ha presentato in anteprima il suo nuovo singolo, Will We Be Strangers trasmesso poi in radio il 13 Aprile e il 27 pubblicato sul canale Vevo-YouTube.
La canzone che dovrebbe essere l’apripista del nuovo album della cantautrice originaria di Monfalcone al momento senza titolo né data di pubblicazione, è stato presentato nella prima tappa del nuovo tour europeo 2018 che la vedrà nelle prossime settimane in giro per le grandi città del Vecchio Continente partendo con Monaco-Strom il 9 maggio.
Un singolo pop-rock facilmente orecchiabile che trascina in un vortice di emozioni suggestive quanto leggiadre tipicamente firmato Elisa.
Due cuori che si cercano e lottano come nei più passionali giochi amorosi dove non è solo l’incanto a prevalere ma anche la violenza, “Can we walk this fire?/Can we both stop violence?”. Una violenza verbale, un combattersi nelle ostilità reciproche che porta ad un incendio figurato quanto realmente vivo nelle anime, nelle preghiere, “I’ve broken down, with such devotion/And prayers”.
“You hit me hard/I hit the low/We’ve learnt to fight like cornered animals”. Due animali che scompaiono nelle vesti di innamorati, non più uomo –donna ma come belve feroci si attaccano come si legge nel testo. L’amore che fa allontanare, che trasforma, che tramuta, che spinge a smussare e assalire l’altro e poi l’impeto conclusivo e ricorrente: “Will you break the door down/Oh will we be strangers?” ovvero “Abbatterai la porta o saremo stranieri?” canta Elisa in ripetizione.
L’abbraccio compie il lieto fine che racchiude un inseguimento di tensioni che si sbriciolano nel calore di un volersi fino in fondo, vero quanto tanto agognato e respinto. Il labirinto delle emozioni che ci coinvolge, risucchia e ci fa assecondare istinti non sempre leciti al desiderio ma pur umani e terreni e fautori di crescita e maturazione di lacune affettive. L’abbraccio è tenero nel video, profuso, infinito come i due corpi che si fondono in un solo sogno.
Elisa con la sua tonalità leggiadra e soave ci immerge in una musicalità eterea, idilliaca e candida che ci coccola in un soffio di dolcezza pur raccontandoci le asprezze che spesso capitano nel più nobile dei sentimenti. Grazie Elisa, maestra di una voce che dirige a perfezione.
Monica Baldini