BRUXELLES – “Oggi più che mai, nel giorno della Festa dell’Europa, abbiamo il dovere di ricordare che l’Unione Europea rappresenta una garanzia per la democrazia e la pace. Allo stesso tempo, però, non può ridursi al ruolo di semplice comprimaria ed immobile spettatrice di un mondo in rapida evoluzione”.
Così Aldo Patriciello, europarlamentare azzurro e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia al Parlamento Europeo, in occasione del 68esimo anniversario della Dichiarazione Schuman, domani 9 maggio, atto di nascita dell’Unione Europea.
“Festeggiare l’Europa – spiega l’eurodeputato molisano – non significa dimenticarne i problemi, né tantomeno sottovalutare l’importanza delle riforme ancora da fare. È piuttosto un invito a recuperare lo spirito dei padri fondatori per ritrovare lo slancio ideale e il coraggio necessario per proporre una nuova visione comune. In un mondo sempre più incerto ed imprevedibile – continua Patriciello – sono convinto che l’Unione Europea rappresenti ancora la miglior risposta ai problemi che affliggono il nostro continente. Chiunque abbia vissuto la privazione della libertà sa che la nostra Unione è una conquista preziosa che non va data per scontata.
Non dobbiamo però ignorare le critiche e la crescente disaffezione: servono cambiamenti profondi per dare risposte a chi non trova lavoro o a chi si sente minacciato dal terrorismo. Serve insomma un’Europa concreta, dei fatti. Dobbiamo tornare dunque a quella ispirazione inziale con cui i Paesi fondatori rivitalizzarono l’idea della pacificazione europea scommettendo sulla voglia e la capacità di stare insieme, al di là delle singole diversità. L’Italia può e deve giocare un ruolo attivo lungo questa strada. La scommessa lanciata 68 anni fa da uomini come Schuman, Monnet e De Gasperi è la dimostrazione che nessuna strada è impraticabile per l’Europa se si ha il coraggio della volontà. Solo in questo modo – conclude Patriciello – riusciremo a dare una maggiore credibilità alle istituzioni europee e a coinvolgere le nuove generazioni nella costruzione di una UE all’altezza dei loro sogni”.