Lo schermo dell’arte Film Festival, il programma

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Peter Greenaway

A Firenze, dal 14 al 18 novembre si svolgerà la nona edizione. Opening Night con Peter Greenaway, Rä di Martino e ZAPRUDER filmmakersgroup

FIRENZE – Sarà Peter Greenaway ad aprire l’undicesima edizione dello Schermo dell’arte Film Festival, progetto internazionale dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte, che si terrà a Firenze dal 13 al 18 novembre prossimo. Oltre cinquanta gli ospiti attesi tra artisti, registi, produttori e addetti ai lavori, tra cui gli artisti Dani Gal, Jumanna Manna, Ila Beka, Driant Zeneli, Barbara Visser, Gabrielle Brady, Diego Marcon, Jordi Colomer, la regista Lisa Immordino Vreeland, la curatrice Sarah Perks, il produttore Yorgos Tsourgiannis.

Per la Opening Night del 14 novembre il regista inglese, autore di celebri film quali I misteri del giardino di Compton House (1982), Il ventre dell’architetto (1987), Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989), Nightwatching (2007) presenterà in una lecture il progetto del suo prossimo film Walking to Paris, racconto del viaggio che, tra il 1903 e il 1904, il ventisettenne Costantin Brancusi intraprese a piedi dalla Romania, suo paese natale, per raggiungere Parigi, sua citta_ d’elezione, che lo vedra_ affermarsi come massima figura del rinnovamento dell’arte del Novecento.

Il programma della Opening Night prosegue con due anteprime di film di artisti italiani, una scelta da parte dello Schermo dell’arte che intende sottolineare la qualità della produzione di moving images di artisti del nostro paese: 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in 100 frammenti di Rä di Martino dedicato al leggendario Piper Club di Torino, la cui vicenda è ricostruita attraverso la riattivazione di materiali di archivio e la raccolta di memorabilia unici – fotografie, diapositive, nastri audio e locandine – provenienti da testimoni diretti di quella esperienza; e Zeus Machine del collettivo ZAPRUDERfilmmakersgroup versione cinematografica di un progetto installativo a 12 canali dedicato alla figura di Ercole, l’eroe delle leggendarie fatiche. Nel film, costruito in capitoli, ogni “fatica” è un’impresa che celebra il mito in insolite ed attuali declinazioni. I personaggi infatti sono persone comuni che, accogliendo divertite e seriamente il nesso con Ercole, nella determinazione di voler andare fino in fondo, si fanno interpreti sinceri e autentici del richiamo eroico, in continua tensione tra la vetta dell’Olimpo e la sfera terrena.

Confermando la specificità della sua programmazione tra cinema e arte, il festival riunisce circa 25 film tra lungometraggi e corti, film d’artista e documentari. Tra quest’ultimi sono le anteprime italiane di Kusama-Infinity (2018) di Heather Lenz, dedicato alla novantenne artista giapponese Yayoi Kusama, una delle figure più celebri della scena contemporanea, che dal 1977 vive per sua scelta nell’ospedale psichiatrico Seiwa ma dipinge quasi quotidianamente nello suo studio a Shinjuku;

The End of Fear (2017) di Barbara Visser che ricostruisce, a distanza di oltre vent’anni, la vicenda dello scempio subito nel 1986 dal celebre dipinto Who is Afraid of Red, Yellow and Blue III dell’astrattista americano Barnett Newman conservato allo Stedelijk Museum di Amsterdam;

Love Cecil di Lisa Immordino Vreeland, Stati Uniti (2017), che racconta la complessa personalità e il talento del designer e fotografo di moda Cecil Beaton, ritrattista ufficiale della Regina Elisabetta, attraverso rari materiali di archivio e brani tratti dai suoi diari.

Tra i film d’artista Lo schermo dell’arte è orgoglioso di presentare il toccante Island of the Hungry Ghosts (2018) dell’artista australiana Gabrielle Brady, il cui progetto è stato sviluppato nel 2015 nell’ambito di Feature Expanded, programma di formazione del festival. Vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il Best Documentary Feature Award del Tribeca Film Festival 2018, il film è stato nominato nella shortlist dei premi dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts. Girato a Christmas Island nota per il fenomeno della migrazione di milioni di granchi dalla giungla al mare, narra l’esperienza di una giovane psicologa impegnata nel dare sostegno ai migranti che lì arrivano da tutto il Medio Oriente.

Approccio delicato e la scoperta di una figura originale e fuori dagli schemi sono gli elementi del bel film Moryama-San (2017) di Ila Beka e Louise Lemoine dedicato a Yasuo Moriyama, eremita urbano di Tokyo appassionato di musica noise -la colonna sonora è di Otomo Yoshihide- che vive in modo del tutto personale gli spazi di una straodinaria casa a piccoli padiglioni disegnata dall’architetto Ry_e Nishizawa considerata un esempio dell’architettura giapponese contemporanea.

Tra i corti si segnalano tre film accomunati da atmosfere misteriose e sospese: nell’acclamato Monelle il giovane artista italiano Diego Marcon, finalista del MAXXI Bulgari Prize 2018, illumina il buio della sala cinematografica con spari di flash che rivelano inquietanti abitanti di uno spazio fortemente connotato da un’estetica razionalista, quello della celebre Casa del Fascio di Como dell’architetto Terragni;

in Who Was the Last To Have Seen the Horyzon? del giovane artista Driant Zeneli, che nel 2017 ha partecipato al programma di formazione VISIO dello Schermo dell’arte e che rappresenterà l’Albania alla prossima Biennale di Venezia, quattro personaggi e un cane fluttuano in un ambiente alieno, oscuro e silenzioso;

mentre in Blue, presentato in anteprima, il super premiato filmmaker e artista tailandese Apichatpong Weerasethakul condensa le atmosfere surreali tipiche del suo cinema in uno scenario che allude alla condizione tra sogno e veglia.

In programma inoltre la IV edizione di Feature Expanded. Art Film Strategies, progetto di formazione diretto da Sarah Perks e Leonardo Bigazzi e sostenuto da Creative Europe/MEDIA, che porterà a Firenze 12 artisti internazionali che desiderano realizzare il loro primo lungometraggio e che assegnerà quattro premi: Feature Expanded Distribution Award; Feature Expanded Development Award, Ottod’Ame Film Award, SUB-TI Award; la VII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, curata da Leonardo Bigazzi, rivolto alle giovani generazioni di artisti che lavorano con video e cinema, che conferma il VISIO Young Talent Acquisition Prize della Seven Gravity Collection. La open call del progetto ha ricevuto 90 candidature provenienti da 32 paesi diversi; le installazioni video e i film dei 12 artisti selezionati per VISIO saranno protagonisti della mostra European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video che inaugurerà martedì 13 novembre alle Murate. Progetti Arte Contemporanea; la II edizione del progetto Moving Archive che propone film dell’archivio del festival in 9 biblioteche e istituzioni della Città metropolitana di Firenze.

La sigla dello Schermo dell’arte 2018 è stata appositamente realizzata dall’artista Federico Gori attraverso il montaggio in sequenza e in loop di 163 dipinti a inchiostro e smalto.

Lo schermo dell’arte è realizzato con il contributo di Creative Europe/MEDIA, MIBAC-Direzione Generale Cinema, Regione Toscana nell’ambito del progetto Toscana in contemporanea 2018/Giovani Sì, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, La Compagnia nell’ambito del progetto Sensi contemporanei, e con il sostegno di In Between Art Film, Istituto français Firenze, Accademia Belle Arti Firenze. Sponsor: ottod’Ame, Salvatore Ferragamo, Findomestic, Unicoop Firenze, B&C Speakers.