Chi è in sovrappeso per dimagrire deve seguire una dieta equilibrata e fare attività fisica
Risale ormai agli anni 80 il celebre film di Carlo Verdone “Sette chili in sette giorni” che sitgmatizzava il comportamento degli italiani nei confronti del cibo e del desiderio di perdere peso. Tra aprile e maggio, presi dall’ansia della prova costume, gli italiani si mettono a dieta, vanno in palestra e si alimentano in modo più sano. Per un mese o due al massimo, perdone 3-4 chili, illudendosi di essere tornati in forma.
Un altro atteggiamento molto diffuso ma sbagliato è quello di seguire una dieta dal lunedì al venerdì che spesso termina durante il fine settimana con una colossale abbuffata. Un’altra abitudine è quella di fare una colazione con il solo caffè, di saltare il pranzo e alla sera, aggrediti dalla fame, mangiare abbondante.In aggiunta si crede alle diete basate su un solo alimento da mangiare durante i pasti per oltre una settimana, oppure si segue una dieta iperproteica; la bistecca e insalata che vanno bene per qualche giorno, ma non possono essere l’unico alimento da assumere.
Anche il pasto a base di insalata e mozzarella apparentemente leggero, in realtà non lo è, e non è da considerarsi un pasto dietetico.
DIMINUIRE LE CALORIE
Questi sono alcuni degli atteggiamenti più comuni ma sbagliati da un punto di vista alimentare. Una persona in sovrappeso o obesa se vuole dimagrire deve diminuire le calorie introdotte, quindi mangiare di meno, oppure fare più attività fisica – cioè bruciare di più – o ancora meglio entrambi. Non c’è niente da fare, l’unico modo per dimagrire è seguire un’alimentazione equilibrata e adeguata a fare attività fisica. Esistono anche farmaci che aiutano a dimagrire, ma devono essere prescritti sotto stretto controllo medico. Il sovrappeso e l’obesità non sono questioni estetiche: sono soprattutto problemi di salute e come tali, vanno approcciati anche per quanto riguarda la terapia.
PROBLEMI DI SALUTE
Mediamente una persona obesa vive almeno sei anni di meno rispetto a una sana secondo i dati pubblicati dalla rivista scientifica “Lancet”. Non solo, in media perde quasi dodici anni di vita in salute. A livello mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa il 58% del diabete mellito, il 21% delle malattie coronariche e quote comprese tra l’8% e il 42% di certi tipi di cancro sono attribuiti all’obesità. A queste vanno aggiunte le patologie polmonari, cataratta, pancreatiti, malattie del fegato, patologie renali, insufficienza venosa, osteoartrosi, infertilità, disfunzione erettile, ipertrofia prostatica, asma, gotta e apnee notturne.
UNA CORRETTA E SANA ALIMENTAZIONE
La dieta e farmaci da soli non sono sufficienti occorre occorre un intervento più ampio che influenzi lo stile di vita. Dobbiamo considerare l’individuo all’interno del proprio contesto sociale. In generale possiamo dire che nel mondo occidentale il cibo è accessibile ed è a basso costo – street food, supermercati, fast food -, mentre l’attività fisica è spesso ridotta al minimo – ascensori, scale mobili – e spesso costosa (palestre, piscine, abbigliamento.
La tipologia dei centri urbani non sempre facilita l’attività fisica a basso costo e in sicurezza (parchi, piste ciclabili). Fondamentale nel processo che porta alla perdita di peso è la rieducazione all’alimentazione, questo è l’elemento imprescindibile per una perdita di peso che duri nel tempo. Per questo motivo su tutto il territorio nazionale sono nati dei Centri di riferimento in cui il paziente viene preso in carico dal team multidisciplinare che considera la malattia in modo esteso.