Accertata evasione fiscale per 8,5 milioni di euro
VARESE – Il Gruppo della Guardia di Finanza di Varese, nell’ambito dell’ azione di contrasto all’evasione fiscale e all’economia sommersa, ha smascherato un promotore finanziario, residente nella provincia di Varese, che ha truffato 25 clienti, alcuni dei quali amici di famiglia, abusando della loro buona fede e causando a quest’ultimi danni patrimoniali per circa 2,5 milioni di euro. Con la falsa promessa di futuri investimenti, altamente remunerativi, si faceva dapprima consegnare ingenti somme di denaro che, invece di confluire nel dossier titoli degli aventi diritto, transitavano in parte sui conti correnti personali del promotore e in parte venivano utilizzate per rimborsare altri ignari clienti.
L’intento persuasivo del promotore era tale, da riuscire a convincere alcuni clienti a farsi consegnare denaro contante ed assegni privi del beneficiario, in modo tale da poterne disporre liberamente ovvero facendosi delegare ad operare sui conti correnti degli stessi, prelevando direttamente il denaro da destinare a “fantomatici investimenti”. Addirittura, in un caso, su un conto corrente intestato ad una anziana signora, affetta da malattia degenerativa, sono state riscontrate, nel periodo di ricovero ospedaliero, ad opera del promotore delegato ad operare, movimentazioni per migliaia di euro. A seguito delle mirate indagini e dell’acclarata condotta illecita, il promotore, dopo una sospensione temporanea di 60 giorni, veniva radiato dall’Albo Unico dei Promotori Finanziari con delibera della CONSOB.
Alla luce di tali risultanze, la Procura della Repubblica di Varese, nella persona del Sostituto Procuratore dr.ssa Annalisa Palomba, delegava i finanzieri del Gruppo di Varese a svolgere ulteriori accertamenti dai quali emergevano altre gravi condotte. Infatti, il promotore, oltre a truffare i propri clienti, era anche amministratore unico di una società a responsabilità limitata operante nel settore delle consulenze aziendali, in relazione alla quale aveva distratto, illecitamente, a suo favore, parte del patrimonio aziendale per circa 1 milione di euro creando un “buco” nell’impresa di circa 3,5 milioni di euro, di cui 2 milioni di euro ascrivibili a debiti verso gli istituti di credito.
Per tali condotte è stato, altresì, denunciato per bancarotta fraudolenta. Non avendo presentato la dichiarazione dei redditi per alcuni anni di imposta, in qualità di operatore finanziario si procedeva, altresì, all’avvio degli accertamenti relativi alla sua posizione fiscale dai quali venivano constatati, previa accurata ricostruzione del volume di affari mediante indagini bancarie, 8,5 milioni di euro di elementi positivi di reddito non dichiarati e la segnalazione alla locale Autorità Giudiziaria anche dei reati di omessa presentazione della dichiarazione, dichiarazione infedele, distruzione ed occultamento della documentazione contabile e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Nonostante, apparentemente, il promotore disponesse di esigue risorse, i Finanzieri accertavano un tenore di vita agiato, frequentazioni di rinomati ristoranti, il noleggio di auto di lusso e l’acquisto, per la propria abitazione di pregio con piscina del valore di 1 milione di euro, di un sofisticatissimo impianto di videosorveglianza. Le Fiamme Gialle, riscontrando tali gravi incoerenze e sproporzioni tra quanto dichiarato all’Amministrazione Finanziaria ai fini delle imposte ed il profilo economico – patrimoniale del soggetto, anche grazie alle informazioni acquisite in ordine alla capacità reddituale e di spesa, procedevano ad una mirata attività investigativa volta ad evidenziare la suddetta sproporzione nei confronti del promotore finanziario, il quale, nell’intento di sottrarre il proprio patrimonio alle azioni giudiziarie di rimborso delle vittime truffate e all’Erario, alienava, simultaneamente, i propri beni, tra cui la predetta abitazione principale, al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva, mantenendone, tuttavia, la disponibilità di fatto.
Nei giorni scorsi, i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Varese, in esecuzione di apposito provvedimento dell’ Autorità Giudiziaria, procedevano al sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, di tutti i beni a lui riconducibili, tra cui l’abitazione principale costituita da 18 vani con annessa stalla per cavalli, alcuni terreni, un’automobile di grossa cilindrata e disponibilità finanziarie detenute su un conto corrente, per un valore complessivo di oltre un milione di euro. L’attività svolta si inquadra nell’ambito della strategia della Guardia di Finanza volta al contrasto degli illeciti economici e dell’evasione fiscale, che, nel caso di specie, oltre ad individuare l’occultamento di ricchezza all’Erario, sottende, anche, alla tutela del funzionamento del mercato dei capitali e delle persone che vi operano, nonché al recupero dei patrimoni illecitamente costituiti.