“Attraverso il dolore. Ho imparato ad accettarlo e a rispettarlo e a dargli tutto il tempo di cui ha bisogno”
ROMA – Lo scorso 8 maggio al Teatro “La bottega degli artisti” di via degli Scipioni a Roma c’è stata la presentazione del libro d’esordio della psicologa, blogger e star di Twitter, Ginevra Roberta Cardinaletti. Davanti a quasi 100 persone (un record per questo genere di evento) che sono accorse per la presentazione, la serata è stata condotta da Diego Spaccarotella che ha guidato il pubblico in un viaggio culturale fatto di emozioni e riflessioni.
Subito dopo i saluti iniziali sul palco si sono accomodate la scrittrice Simona Colaiuda, la psicologa Valentina Antoci e l’autrice Ginevra Roberta Cardinaletti che ha parlato di come è nata l’idea del libro e del messaggio che ha voluto inviare con la scrittura dell’opera.
«Il titolo è una frase che mi è venuta per gioco e mi è piaciuta subito perché l’ho trovata irriverente. Questo perché non è come al solito, “Il peggio è passato perché l’ho combattuto, vinto”, ma mi sembra qualcosa di più, di più forte, è dire sì possiamo andare avanti e costruire qualcosa di nuovo».
La Cardinaletti poi ha raccontato come è arrivata a questa riflessione: «Attraverso il dolore. Ho imparato ad accettarlo e a rispettarlo e a dargli tutto il tempo di cui ha bisogno. A tutti capita di avere momenti di difficoltà e di dolore e in quel momento ci sentiamo immobilizzati, ma quando poi ci rendiamo conto di dover andare avanti ci accorgiamo di avere più forza di prima perché tutta quella rabbia la possiamo trasformare in qualcosa di costruttivo e quindi ci troviamo a fare qualcosa di più importante di quello che avremmo fatto prima».
In tutta la sua carriera la Cardinaletti ha scritto per riviste scientifiche e di largo consumo, ha aperto un blog di grande successo sul rapporto delle donne con la sessualità e negli ultimi anni su Twitter ha continuato questo approccio fatto di sensibilità e attenzione, anche basandosi sulle proprie esperienze personali: da ex impiegata in Banca, il posto fisso che ha avuto la forza di lasciare, alla perdita della madre e di altre persone care, alla malattia cronica che l’ha colta in prima persona: «Quando scrivi un libro non lo fai per te, ma lo fai per gli altri perché hai qualcosa da dire e da condividere. Negli ultimi anni mi è successo che molte persone mi dicessero di prendere esempio da me, dal mio coraggio, dalla mia voglia di sorridere e di non fermarmi mai. Sentirmi dire queste cose mi ha colto con meraviglia e felicità e allora ho capito che era arrivato il momento di raccontare la mia storia, che è la storia di tutti. Ma parlando dei miei stati d’animo penso che ognuno possa rileggere i propri e trovare una riflessione, un motivo in più per sorridere o per sentirsi meno solo in quello che ha provato».
Dopo si è esibito il cantautore siciliano M° Alessandro Mancuso, autore di canzoni per artisti come Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo e molti altri e anche autore di colonne sonore di musical teatrali come, ad esempio, “Le relazioni pericolose”, che ha eseguito la sua canzone “La prossima vita” scelta per la sua affinità con il messaggio del libro: il dolore nella vita si può affrontare anche con un sorriso cercando di far crescere qualcosa di bello dalle difficoltà.
Terminato il momento musicale, hanno parlato la psicoterapeuta Valentina Antoci che ha raccontato la sua esperienza personale con i malati di leucemia che quotidianamente combattono contro il dolore cercando di farlo con un sorriso.
Dopo la Antoci è stato il momento della scrittrice Simona Colaiuda che ha focalizzato l’attenzione sulle emozioni che il testo suscita nei lettori: «Ginevra ha la straordinaria capacità di mettere in luce le risorse e le capacità delle persone che entrano in contatto con lei. Il suo libro è pieno di emozioni, anche negative, ma leggendolo scopriamo che anche il “nero” ha il suo aspetto positivo. Anche la timidezza, l’età che avanza ha un aspetto positivo. Il libro è pieno di frasi e in quelle cercavo lei perché volevo rappresentarvela questa sera e invece ho trovato me stessa e ognuno di voi, leggendolo, si ritroverà in quelle parole».
La Colaiuda racconta che il libro «è un omaggio all’imperfezione che è una caratteristica di ognuno di noi. É un elogio alla vita, bella, colorata, che a volte non ci fermiamo a guardare. É un elogio alla fiducia e alla speranza. Il libro è per tutte quelle persone che vogliono smetterla di sentirsi inadeguate».
Infine è arrivato il momento della lettura di un brano del libro con l’ingresso sul palco dell’attrice Bianca Olivetti che ha interpretato un passaggio chiave del libro, quello della lettura simbolica del colore nero: un colore prepotente che copre tutto e che cancella ogni cosa ma che se gestito bene può essere la base di opere meravigliose.
Mentre l’attrice stava ultimando la lettura è stato tolto il velo da un’opera pittorica realizzato dalla stessa Cardinaletti: il gesto è stato particolarmente apprezzato dalla sala che è esplosa in un grande applauso con commenti entusiasti. A quel punto l’autrice ha chiuso con un saluto e poi si è intrattenuta per gli autografi.