ROMA – “Non voteremo questo pasticcio. Se lo vogliono fare, ci caccino”. A dirlo, all’indirizzo del premier Giuseppe Conte, è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista con il Corriere della Sera a proposito dello scontro sulla prescrizione. “Non siamo isolati – assicura Renzi – siamo garantisti. E anche se il premier sembra non capire la differenza tra giustizialismo e garantismo, per noi si tratta di un valore importante. Da un lato c’è Bonafede e purtroppo insieme con lui c’è quello che resta del riformismo del Pd. Dall’altro ci sono i penalisti, i magistrati, i garantisti insieme a secoli di civiltà giuridica italiana”.
Alla domanda sul perché si voglia forzare sulla prescrizione in questa fase, l’ex premier risponde: “Forzare sulla prescrizione è oggettivamente assurdo in un momento nel quale abbiamo il coronavirus, l’incidente del Frecciarossa, il Pil negativo. E tuttavia la forzatura viene dai giustizialisti, non da noi. Noi non stiamo forzando: abbiamo solo chiesto di prenderci tempo con il lodo Annibali. Un anno per riflettere sulle soluzioni migliori e gli altri invece insistono sulla bandierina Bonafede. Capisco i Cinque Stelle che sono in una crisi spaventosa. Mi sfugge invece il motivo per cui il Pd debba ammainare la bandiera garantista dopo aver vinto in Emilia-Romagna grazie a un presidente riformista: ci saranno ragioni che io non conosco, ma è politicamente e logicamente inspiegabile”.
Il nodo della prescrizione, aggiunge Renzi, “in Senato si può modificare, non restiamo a tutti i costi”, ma “i nostri tre ministri fanno un lavoro importante, devono andare avanti”.
“La proposta dell’Anm era il blocco della prescrizione dopo la sentenza di condanna, una diversa modulazione e un trattamento differenziato per chi viene poi assolto in appello non ci sembra una soluzione irragionevole. Sui profili di legittimità costituzionale l’ultima parola sarà detta dalla Corte Costituzionale”, ma si deve superare “lo stallo” e “riprendere il processo di riforma del processo penale”. Così il segretario dell’Anm, Giuliano Caputo, a margine del congresso di Unicost, ha invece sintetizzato la posizione dell’Associazione sul nuovo lodo sulla prescrizione. “Noi pensiamo che sia giusto, e che possa anche avere effetti positivi, il blocco della prescrizione, come in quasi in tutti gli altri ordinamenti. Ma la prescrizione è slegata rispetto alla durata dei processi, che è un’emergenza. Si è creato una sovrapposizione impropria che ha portato ad una situazione di stallo. Paradossalmente si sta discutendo di una legge dello Stato, entrata in vigore, e si è bloccata la riforma del processo”, ha aggiunto Caputo.