Coronavirus, notizie e dati di Giovedì 16 aprile 2020

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I dati del bollettino del 16 aprile 2020 sono stati ufficializzati da Angelo Borrelli, nella conferenza stampa del pomeriggio, le ultime news

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, giovedì 16 aprile 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggirnamenti della giornata.

I numeri forniti ieri dal Dipartimento di Protezione Civile ci hanno detto che nelle ventiquattrore precedenti il totale dei positivi é salito a 105.418, con 1.127 casi in più. Di questi 3.079 sono in terapia intensiva, 27.643 (-368 rispetto a martedì) ricoverati e gli altri 74.696 (71%) in isolamento domiciliare. Ancora i decrescita il dato di pazienti in rianimazione, questa volta di 107 unità. In calo anche il numero dei morti, che sono risultati 578 (contro i 602 del giorno prima). Aumentano i guariti, sono 38.092 (ieri erano 37.130, quindi 962 in più). Ieri sono stati effettuati 43.715 tamponi, rispetto ai 26.779 di martedì.

Tendenze confermate anche dai numeri di Regione Lombardia dove nelle ultime ventiquattro ore erano stati 827 i nuovi casi di positività (il giono prima erano stati 1.012), per un totale di 62.153. I ricoverati in terapia intensiva erano 1.074 (-48), quelli non in terapia intensiva sono 12.043 (-44) e +343 (17.821) i dimessi con un passaggio in ospedale. Più o meno stabile il numero dei decessi: +235 (contro i 241 delle 24 ore precedenti) per un totale di 11.377 dall’inizio dell’emergenza. Le persone guarite erano 37.659 (+674).

Intanto uno studio sui test sierologici effettuati a Robbio, paese in provincia di Pavia, rileva che i contagiati sarebbero dieci volte tanto quelli ufficiali. Su 910 persone che si sono sottoposte volontariamente al test, se questo é attendibile,  l’11% (la maggior parte asintomatico) sarebbe risultato positivo mentre in altre cento si sarebbe rilevata la presenza di anticorpi, e, quindi avrebbero avuto il Coronavirus. Un dato che, se rapportato al numero dei decessi, farebbe calare il tasso di mortalità: il costo di 45 euro a test ci induce a pensare a quanto potrebbe essere diversa l’economia nazionale se gli esami fossero stati effettuati fin da inizio emergenza. Mentre in Lombardia, come già detto, i test sierologici partiranno il prossimo 21 aprile, il Commisario Domenico Arcuri ha ricevuto dal governo l’incarico di avviare la procedura pubblica per la ricerca e l’acquisto dei test, che saranno somministrati ad un campione di 150mila persone individuate su scala nazionale e suddivise per profilo lavorativo, genere e 6 fasce di età.

Continua l’inchiesta della Guardia di Finanza sulle misteriose morti all’Albergo Pio Trivulzio di Milano (dove nel corso delle ultime settimane di decessi sono raddoppiati, si dice per cause naturali). Dopo il sequestro, presso la struttura di delibere, registri, fascicoli personali, cartelle cliniche, bozze, agende, corrispondenza, carte di lavoro per un periodo che va da gennaio in poi, sono stati sequestrati presso gli Uffici di Regione Lombardia le covenzioni tra la stessa e le Rsa. I Nas, invece, hanno effettuato ispezioni nelle Rsa delle province di Milano, Monza, Como, Varese, Sondrio e Lecco.

Intanto Regione Lombardia ha annunciato che chiederà al Governo di poter riaprire dal 4 maggio tutte le attività produttive nel rispetto del distanziamento e con gli obblighi di indossare la mascherina e di smartworing per le attività che lo possono prevedere. Tutto ciò sarà accompagnato dal 21 aprile dai test sierologici e  da un piano per riaprire in orario scaglionato uffici e aziende e, successivamente, scuole e università. Una idea abbracciata dal Presidente della Regione Piemonte Alberti Cirio, che a Rai Uno ha parlato di ripresa graduale. Fermo sull’idea di riprendere al più persto anche il Governatore di Regione Liguria, Giovanni Toti, che sulla pagina ufficiale Facebook ha scritto: “Non possiamo rischiare che quando riapriremo porte e finestre le imprese tedesche, francesi, olandesi e americane abbiano occupato spazi di mercato che erano dei nostri lavoratori!”. Il Presidente di Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto che come si è chiuso gradualmente, penso che si debba anche aprire gradualmente, bilanciando le richieste degli imprenditori che  e le diverse esigenze dei territori e che se qualcuno è pronto per riaprire è giusto che riapra. Ogni Regione sembra volere ripartire con modalità proprie, senza attendere decisioni dal Gruppo di lavoro presieduto da Vittorio Colao.

Ma la domanda di queste ore é: siamo pronti per ripartire? Il dubbio rimane ma l’economia esige. Gli economisti parlano della crisi attuale come la recessione peggiore dal 1929 ad oggi, che solo una ripresa delle attività può provare a contrastare. Se le aziende sono pronte, con il rispetto del protocollo di sicurezza a riavviare la produzione, i piccoli imprenditori sono divisi perché per alcuni (gestori di stabilimenti balneari, ristoratori, titolari di bar, ecc) una riapertura, a fronte di una richiesta scarsa, significherebbe avere più costi che ricavi. Fa discutere anche la proposta di erigere sulla spiaggia barriere in plexiglass con profili in alluminio per isolare sdraio e ombrelloni. C’é chi pensa che  sia l’unica soluzione che garantisca un minimo di tranquilità e sicurezza, chi invece trova la proposta inaccettabile. Lo stesso Governatore del Veneto l’ha definita “un’idea inquietante”.

Intanto oggi, dopo una prima tranche,  arriveranno sui conti correnti di altri 700 mila italiani i bonus  da 600 euro. Avviati anche i pagamenti per i lavoratori stagionali e i lavoratori autonomi dello spettacolo. Dopodiché, sommati i pagamenti odierni a quelli già liquidati nella giornata del 15 aprile l’Inps, con il supporto dei sistemi di pagamento del MEF e della Banca d’Italia, avrà così accreditato le indennità nei confronti di 2.500.000 lavoratori, oltre il 60% di quelli che hanno fatto domanda.

In mattinata arriva dalla Spagna la notizia della morte di Luis Sepulveda. Lo scrittore cileno era risultato positivo al Coronavirus lo scorso primo marzo e da allora era ricoverato nell’Ospedale Universitario Centrale delle Asturie, ad Oviedo. Avea contatto il virus in occasione della sua partecipazione ad un Festival Letterario che si era tenuto il Portogallo attirno al 20 febbraio.

Il Governatore Fontana fa sapere a Sky che sabato o al più domenica ci sarà una riunione con il Governo per la  decisione sulla riapertura delle attività produttive.

Oggi i guariti sono stati 2.072 per un totale di 40.164. Ci sono stati 1.189 casi in più e il numero dei positivi é salito a 106.607 di cui 2.936 (-143; dal 21 marzo non si registrava un dato così basso) sono in terapia intensiva, 26.893 (-750)ricoverati e gli altri 76.678 (71%) in isolamento domiciliare. I decessi odierni sono 525. Oggi sono stati effettuati 61.000 tamponi. Sono stati 17.523 volontari impegnati nelle attività di assistenza alla popolazione, cui si aggiungono Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco,  Forze Armate, Polizia e Personale sanitario. Le tende utilizzate per il pre.triage sono 355, 151 negli istituti penitenzaSono stati raccolti  126.174.455 euro che saranno utilizzati per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e ventilatori polmonari; sono già stati spesi 34 milioni. Ogi  rientrato in Italia un paziente che era trasferito in Germania.

Nella Conferenza stampa delle 18 il Capo del Dipartimento di Protezione civile, Dottor Angelo Borrelli, ci aggiornerà nuovamente su quelli che sono stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva) e morti con Coronavirus e sull’attività svolta per fronteggiare questa terribile epidemia.

Per quanto riguarda il bollettino della Lombardia, i nuovi casi sono 941, per un totale di 63.094 positivi. I ricoveratii in ospedale sono 11.356 (-687) in meno di ieri, mentre i pazienti in terapia intensiva sono 1.032 (-42). I nuovi dimessi sono 541 che portano il totale a 18.396. I morti sono stati 231 persone che hanno portato il dato complessivo a quota 11.608. Regione Liguria ha informato che sono 2.375 i pazienti a domicilio (-8) e 1.060 gli ospedalizzati (-19), di cui 103 in terapia intensiva (-17).21 le persone oggi decedute, per un totale di 828 morti. i guariti non più positivi sono 670 (+63). Rispetto a ieri si registra un aumento di 72 casi, su un totale di 1042 tamponi analizzati (6.9 per cento di positivi sul totale). Nella giornata di ieri (15 aprile) i positivi erano stati 29, su un totale di 848 tamponi (3.4 per cento). In Abruzzo 324 pazienti (-17 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva, 42 (-2 rispetto a ieri) in terapia intensiva mentre gli altri 1484 (+59 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 243 pazienti deceduti (+3 rispetto a ieri)