Vietina e Biondi su Festa del Primo Maggio 2020

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simona vietinaLa Festa dei Lavoratori quest’anno avrà un significato ancora più profondo del solito e i lavoratori italiani si aspettano dalle istituzioni importanti risposte legate all’emergenza coronavirus. Lo ricordano Simona Vietina (deputata di Forza Italia e sindaco di Tredozio) e Lauro Biondi (capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Forlì).

“Il Primo Maggio 2020 dovrebbe essere un momento per richiedere sicurezza sul lavoro al tempo del Covid-19. Chiediamo al Governo che si faccia carico di test sierologici e tamponi a tutti i lavoratori, del reperimento di adeguati dispositivi per ripartire subito, ma in sicurezza”, ribadiscono i due esponenti azzurri.

“L’aspetto sanitario è prioritario, ma dobbiamo prepararci alla ripresa produttiva, che riteniamo debba avvenire in sicurezza ma al più presto possibile – continuano – è in gioco la tenuta economica e sociale del Paese e del territorio. Non capiamo perché da Governo e Regione non venga dato un chiaro input per procedere con verifiche a tappeto sulla popolazione, uno screening a vasto raggio, con gli strumenti che gli esperti riterranno più opportuni. Senza gli screening verremo a capo di questa difficile situazione solo col vaccino, ma la condizione economica dell’Italia non ci concede tutto questo tempo. La riapertura in tempi rapidi è una necessità”.

Per riaprire, però, è necessario un programma operativo che possa garantire la sicurezza. “E su questo il governo è lacunoso e rischia di scaricare sugli enti locali tante, troppe, responsabilità – proseguono i due esponenti di Forza Italia – Pensiamo al trasporto delle persone che devono andare al lavoro, dove ci saranno costi notevolmente superiori a quelli pre-emergenza: le misure di distanziamento sociale si riflettono sulla capienza dei mezzi, sulla necessità di ulteriori corse ed orari dilazionati, sulla necessità di ulteriori operatori… Chi deve sostenere questi costi? La fiscalità locale, viste le difficoltà di interi comparti, andrebbe alleggerita: ma se non arrivano risorse dallo Stato centrale i Comuni rischiano di collassare nel giro di breve termine”.

Secondo gli azzurri le imprese “vanno aiutate con liquidità a fondo perduto, serve poi una riforma della fiscalità con moratoria, pace fiscale e Flat tax. Anche il Comune di Forlì ha bisogno di risorse per rilanciare l’economia locale attraverso un Piano casa che dia risposte effettive alle situazioni di disagio crescenti. Forlì dovrà poi offrire condizioni vantaggiose per le imprese che vogliono investire e il Comune dovrà condurre una battaglia negli organismi preposti, a partire dall’Anci, per far passare un pensiero innovatore sulla politica degli enti locali in questa fase di crisi, confermandosi laboratorio di buona amministrazione. E invitiamo le imprese a contattarci – concludono Vietina e Biondi – per portare all’attenzione del Comune le tante situazioni che rischiano il collasso della propria attività”.