Il motore Diesel è una macchina termica a combustione interna. Viene alimentato con aria compressa in modo tale da avere una temperatura superiore a quella di autoaccensione del combustibile.
Si ha una combustione iniziale a volume costante e successivamente un completamento della combustione a pressione costante.
Lo stantuffo scende in fase di aspirazione e nel cilindro viene richiamata l’aria pura. Lo stantuffo risale a valvole chiuse e l’aria compressa aumenta di temperatura nello spazio morto del cilindro. Vicino al punto morto superiore il polverizzatore si apre e la nafta polverizzata incontra l’aria riscaldata dalla compressione, la nafta si accende bruciando, mentre entra.
Lo stantuffo ridiscende, consentendo l’espansione dei gas combusti. In seguito, nella corsa di salita, lo stantuffo espelle dalla valvola i residui della combustione.
Per l’inventore del motore Diesel davvero fatale fu un esperimento di laboratorio ai tempi in cui frequentava la Scuola Industriale di Augusta.
Tramite la compressione di un acciarino pneumatico, l’insegnante fece comprendere ai suoi studenti che con la compressione dell’aria si può ottenere calore e anche fuoco, inserendo una sostanza combustibile.
Rudolf Diesel ebbe una vita abbastanza difficile, ma fu sempre sorretto da una grande volontà e da tanta fiducia in se stesso.
Nacque a Parigi nel 1858, i suoi genitori erano tedeschi.
Fin da quando era bambino dimostrò propensione per la meccanica e la matematica. Aiutato economicamente da uno zio potè frequentare la Scuola Industriale di Augusta. Come abbiamo già accennato, grazie ad un esperimento di laboratorio, iniziò ad avere delle idee e nacque in lui il forte desiderio di inventare una macchina termica assai più vantaggiosa di quelle esistenti ai suoi tempi. Mi si permetta di aprire una parentesi sull’importanza dei laboratori scientifici scolastici e sulle figure degli assistenti tecnici, di sovente nella scuola italiana spendono di tasca propria per acquistare gli strumenti … .
Assai stimolanti per Rudolf furono anche gli anni trascorsi al Politecnico di Monaco. Diesel si interrogava spesso sull’impiego del vapore, non molto utile dal momento che le macchine a vapore potevano trasformare in energia solo il dieci per cento della quantità di calore data dal carbone.
Giungere a scoperte rivoluzionarie, per ottenere più energia, divenne una sua ragione di vita.
Laureatosi, Diesel trovò il primo lavoro in una fabbrica di macchine per il ghiaccio. Continuavano gli studi relativi al miglioramento del rendimento termico delle macchine a vapore. Dedicava intere notti a questi studi. Lavorò per anni ad un motore che funzionava con gas ammoniaco, ma si rese conto che non era un buon motore e abbandonò il progetto.
Diesel intraprese un percorso differente rispetto a quello di Nikolaus Otto. Si basava rigorosamente sulla teoria scientifica, nel suo motore veniva aspirata l’aria diventata caldissima a causa della compressione. La compressione molto forte era la condizione necessaria per una combustione completa della sostanza.
Diesel depositò la richiesta di brevetto per il suo motore nel mese di febbraio 1892. Si rivolse subito alle maggiori ditte tedesche, ma ricevette molti cortesi rifiuti. Il tenace Diesel non si arrese e cercò di attirare l’attenzione sulla sua invenzione tramite la pubblicazione di un libro che forniva delle spiegazioni in merito alla migliore efficienza del suo motore rispetto alle macchine a vapore e anche rispetto a certi motori a combustione interna. Mondo accademico e opinione pubblica si interessarono al progetto e finalmente la Ditta Maschinenfabrik di Augusta e la Krupp di Magdeburgo nel 1893 iniziarono a fare delle ricerche in un laboratorio.
Fu molto difficile realizzare il motore. Non era così semplice reperire il materiale per la costruzione, poiché la forte compressione comportava notevoli attriti. Dopo quattro anni di faticose ricerche e sperimentazioni si giunse nel 1897 al prototipo di motore Diesel. Comunque le difficoltà per le ditte costruttrici proseguirono, ma Diesel era instancabile nel sostenere quanto aveva realizzato, scriveva, viaggiava, teneva conferenze.
Soltanto nel 1923 Robert Bosch costruì una pompa ad iniezione di precisione, che iniettava la quantità di combustibile necessaria con la pressione opportuna.
Malgrado l’entusiasmo sempre dimostrato e la grande intraprendenza, Diesel scrisse anche un libro sulla questione sociale, fu un dolore per lui non poter arrivare in tempi brevi ad un motore utile alle automobili e alle piccole industrie, inoltre era terrorizzato dall’idea di perdere ingenti quantità di denaro e pensava che si prospettasse per lui una vita misera.
Il 1° gennaio 1898 fondò ad Augusta la Dieselmotorenfabrik Augsburg A.G. e nonostante il motore fosse ancora in fase di sperimentazione, molta gente acquistava le azioni della ditta. Nel settembre dello stesso anno fu fondata un’altra ditta. Nel 1900 il motore Diesel ottenne il Grand Prix all’Esposizione mondiale di Parigi. La diffusione del motore era comunque abbastanza lenta. La genialità di Diesel e della sua invenzione veniva riconosciuta da tutti, ma lui era sempre più spaventato, sconvolto, avvertiva anche l’inutilità della sua missione e la depressione più profonda l’attanagliò.
Purtroppo la sua vita finì in modo drammatico. Scomparve dalla nave che lo avrebbe dovuto portare a Ipswich, in Inghilterra, dove sorgeva una fabbrica di motori Diesel, nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1913.