Saltata la kermesse europea più attesa dell’anno. Al suo posto va in onda Eurovision: Europe Shine a Light. Gli esiti della serata
La pandemia da Covid-19 ha costretto gli organizzatori a rimandare il tanto atteso appuntamento con l’Eurovision Song Contest 2020. Con una precisazione: la competizione del prossimo anno si terrà comunque a Rotterdam, città designata per l’anno 2020. In compenso ieri sera si è tenuto l’Europe Shine a Light: una sorta di consolazione per quanti sono rimasti, giustamente, rattristati del mancato evento.
L’edizione 2020 sembra dovere il suo nome al titolo di Love Shine a Light, eseguito da Katrina & The Waves all’Eurovision Song Contest del 1997, che poi vinsero. Dicevamo un nome diverso dal consueto, forse, anche per un altro motivo: infatti, nonostante gli artisti partecipanti fossero gli stessi, era comunque chiaro che non si sarebbe trattato dell’Eurovision al quale eravamo abituati. In primis perché non si trattava di una competizione nel senso stretto della parola.
In secondo luogo perché – complice la pandemia, che ha cambiato le carte in tavola – gli ascolti in tutto il Vecchio continente hanno subito un vero e proprio crollo. Nei Paesi Bassi – che quest’anno avrebbe ospitato la kermesse – il numero degli spettatori si è assottigliato scendendo – e in picchiata – al di sotto dei 3 milioni, contro gli oltre 4 milioni e mezzo dello scorso anno: il risultato peggiore in 4 anni. Brusca discesa anche per Spagna, Germania e Francia, dove Europe Shine a Light non è andato oltre il 7.5 % dello share. Maglia nera per la Grecia: dal quasi 51 % di share dello scorso anno, al 6.2 di quest’anno.
In Italia non oltre l’11 % dello share, comunque un ottimo risultato personale per il valido Diodato, vincitore del nostrano Festival di Sanremo 2020 con Fai rumore. Il cantautore pugliese, va detto, ha eseguito un’ottima performance nella splendida – e vuota – Arena di Verona. Finita la sua esibizione, Diodato ha poi riproposto a sorpresa l’emblema sanremese Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. Inoltre la trasmissione è stata arricchita dalla partecipazione di Al Bano, Ermal Meta, Francesca Michielin e Mahmood, già secondo classificato all’edizione 2019 dell’Eurovision.
Se, tuttavia, il partecipante del Belpaese ha tenuto alto il tricolore realizzando un’esibizione di tutto rispetto, non si può dire che sul versante italiano non siano piovute critiche. Arriva da Levante, e non parliamo del punto cardinale, una protesta a mezzo Instagram contro il blocco totale delle attività culturali nel Paese: secondo le stime, di fatto, saranno le ultime a ripartire.
Nella mattinata di oggi, poi, alcuni – tra giornali e pagine web – non hanno potuto fare a meno di chiedersi se avesse senso un Europe Shine a Light che non avesse come obiettivo un competizione vera e propria. Altri invece non hanno gradito come è stato condotto lo show in Italia: troppo spazio ai conduttori televisivi e poco alla musica.
Nel frattempo, è stata ufficializzata la notizia secondo cui l’anno prossimo i partecipanti rimarranno gli stessi del 2020: l’Eurovision è solo rimandato.