ROMA – Trasformare le farmacie da esercizi di pubblica utilità a luoghi certificati di primo accesso alla Salute. E’ quanto chiedono a gran voce i farmacisti che aderiscono all’associazione Futurpharma che ieri, 17 maggio, si sono “incontrati” nel webinar dedicato al “Contratto di lavoro del farmacista italiano – Futuro della professione sanitaria”. Tra i partecipanti, molti titolari e collaboratori. Contratto, rinnovo della convenzione e adeguamento contrattuale sono stati i temi al centro del dibattito introdotto dal moderatore Dott Roberto Di Giulio.
“Questa realtà non viene considerata – ha spiegato la presidente di Futurpharma, Rossana Matera – Sono rimasta sconcertata dalla testimonianza che ci ha dato il Governo attraverso i vari provvedimenti presi in questo periodo. Dal punto di vista normativo, le farmacie e le parafarmacie sono considerati servizi di pubblica utilità. I farmacisti sono classificati come addetti alla vendita commerciale. A questo punto, mi viene da dire, bene, il contratto è in linea con la nostra prestazione commerciale in Azienda, ma è pur vero che il contratto non è in linea con i parametri che dovrebbero essere riconosciuti dalle Autorità competenti, in quanto il nostro è un ruolo sanitario ed è indiscutibile. Per questo, tutti insieme dobbiamo collaborare per realizzare un percorso in cui la farmacia sia vista come primo accesso alla salute, come sede di informazione di ricerca e di analisi di dati statistici. Sembra oggi che non ci sia futuro per la professione del Farmacista. È risaputo che il Farmacista vuole un riconoscimento della sua professione. Ma ad oggi questo non è accaduto”. Cosa si può fare per rinnovarlo?”.
A rispondere a questa importante riflessione posta dalla presidente di Futurpharma, è stato il Segretario Nazionale di Futurpharma, Nunzio Nicotra (foto): “Se vogliamo porre fine a questa agonia, dobbiamo riprenderci quel ruolo che abbiamo da secoli: Noi siamo specialisti del farmaco. “Il nostro ruolo è quello della cura delle persone – ha spiegato – Possiamo considerare tre punti importanti per trovare una soluzione possibile. Il primo punto: Correre ai ripari per il danno economico e sociale e quindi fare in modo che tutte le parti interessate si rivolgano al Governo; il secondo: Comunicare al ministro questa problematica sul contratto per chiedere a riguardo di fare da garante; il terzo: la disdetta del contratto”.
I farmacisti sono tutti orientati a percorrere la prima strada. “Se penso al secondo punto”, ha commentato la presidente Rossana Matera, “ritengo che se parliamo di un aumento per mettere d’accordo le parti, parliamo di un aumento esiguo, dunque equivalente a una prestazione commerciale. Se pensiamo al terzo punto, vale a dire la disdetta del contratto, ciò comporterebbe un caos notevole. Dunque, penso che la strada giusta riguardi proprio il primo punto suggerito dal Dott. Nunzio Nicotra. Futurpharma vorrebbe dare il giusto riconoscimento al Farmacista per il suo ruolo”.
Ad intervenire all’interessante dibattito anche l’Avvocato Alessandro Diotallevi: “Il vostro è un contratto che attualmente mortifica la professionalità del Farmacista, ma soprattutto, mortifica l’efficienza di questa professione. Stiamo parlando di professionisti che escono dall’Università con un bagaglio culturale medico scientifico non indifferente ma che poi, all’applicazione concreta del lavoro in farmacia, si verifica una sottrazione di conoscenze del medesimo bagaglio culturale. Voi farmacisti dovete attuare un programma di intervento per migliorare la Salute pubblica. Signori, è il caso che vi riprendiate il vostro ruolo centrale, promuovendo gli Stati generali della vostra professione”.
Conclude Rossana Matera: “Propongo tutti noi farmacisti di riunire le forze coinvolgendo le Associazioni di categoria per chiedere alle Autorità governative di aprire un tavolo di confronto per riconoscere nell’evoluzione di questa professione il giusto merito alla categoria”.