ROMA – “Il settore del tabacco italiano è vivo e vitale. Ora occorrono scelte politiche ed economiche mirate, per dare un futuro alle imprese ed evitare un pericoloso declino di un comparto che, nonostante la contrazione dei volumi produttivi del 25% degli ultimi dieci anni, ha saputo reagire facendo della sostenibilità, della qualità e dell’aggregazione i suoi punti di forza”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti in occasione dell’incontro, nell’azienda Priuli di Oppeano (Verona), con il presidente di Italtab Vincenzo Argo e l’amministratore delegato e presidente di British American Tobacco Italia, Roberta Palazzetti.
Il comparto del tabacco in Italia – evidenzia Confagricoltura – conta circa 2.000 aziende che danno lavoro a 50.000 addetti (in prevalenza donne) e si sviluppa in quasi 15.000 ettari concentrati in quattro aree geografiche in cui la coltivazione è parte importante sia dell’economia locale, sia dell’eccellenza tecnologica del Paese.
“Riteniamo importante – ha proseguito Giansanti – che le scelte politiche ripensino, o quanto meno riequilibrino, le misure fiscali per salvaguardare tutta la trasformazione tabacchicola, le entrate per lo Stato – 14 miliardi di euro di gettito – a cui vanno aggiunti i benefici generati dall’occupazione e del relativo indotto”.
“É necessario impegnarsi per coniugare le diverse esigenze della filiera, rafforzando la volontà delle manifatture a continuare ad investire in Italia e aumentare la nostra produzione, che è anche garanzia di assoluta eccellenza e di occupazione. Occorre pertanto – ha concluso il presidente di Confagricoltura – intervenire per tradurre le dichiarazioni di disponibilità di acquisti di tabacco per tutte le varietà e rinnovare gli accordi di programma con il Mipaaf con impegni di acquisto pluriennali”.