Acqua e scuola: corretta idratazione per migliorare attenzione e memoria

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Il Professore Umberto Solimene, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino, sottolinea come una corretta idratazione migliori attenzione e memoria a scuola

MILANO – Sono passati sei mesi dall’interruzione delle regolari attività scolastiche e dall’introduzione della didattica online che avevano creato problemi del tutto eccezionali. Ora i giovani si trovano ad affrontare un ritorno alla didattica frontale in condizioni senza precedenti, tra mascherine, gel e distanziamento sociale.

Quest’anno, la concentrazione e le attenzioni richieste agli studenti sono sicuramente aumentate e potrebbe venire naturale mettere in secondo piano alcuni aspetti importanti, come una corretta idratazione. Nei più giovani, infatti, la percentuale di acqua nel corpo è maggiore ed ha un impatto particolarmente importante su tutte le funzioni del corpo. Diversi studi hanno evidenziato come un’idratazione non adeguata possa incidere negativamente non solo sulle performance fisiche, ma anche e soprattutto su quelle cognitive.

“Una moderata disidratazione, – spiega il Professor Solimene dell’Università degli Studi di Milano ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino – con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, può portare a segnali come mal di testa e stanchezza, cui si possono associare riduzione della concentrazione, dell’attenzione, di esecuzione anche di compiti semplici e della memoria a breve termine, mentre un calo di acqua del 5% del nostro peso può avere effetti negativi anche sulle performance fisiche”.

Uno studio tedesco di recente pubblicazione[1] ha inoltre evidenziato per la prima volta gli effetti positivi a breve termine dell’assunzione di acqua nel processo di apprendimento, infatti l’idratazione migliora la memoria e il grado di attenzione, strumenti essenziali per uno studente. I risultati di indagini scientifiche[2] su 13 paesi hanno purtroppo rivelato però che il 61% dei bambini e il 75% degli adolescenti non consuma abbastanza acqua da raggiungere il fabbisogno giornaliero consigliato.

“Il giusto apporto d’acqua nell’orario scolastico è un’arma efficace contro i danni che potrebbe causare la disidratazione – prosegue il Professore Solimene – e porta gli studenti ad avere un aiuto in più su memoria ed attenzione. I più giovani vanno educati sull’importanza di una corretta e regolare idratazione, da integrare ad una sana alimentazione ed una buona dose di attività fisica, tutti elementi fondamentali per un corretto sviluppo fisico e cognitivo”.

In questo particolare periodo una giusta idratazione ci viene in aiuto nel mantenimento del nostro equilibrio psico-fisico. I differenti minerali presenti nell’acqua, in particolar modo il magnesio e il sodio, aiutano a conciliare il sonno e a combattere la fatica e lo stress accumulato nell’arco di tutta la giornata.

L’educazione all’idratazione nei più giovani e l’incoraggiamento di sane abitudini di consumo sin dalla più giovane età sono quindi essenziali per sostenere un adeguato apporto di liquidi e un’idratazione ottimale. Uno o due bicchieri d’acqua e una sana alimentazione possono dare un contributo importante alle varie funzioni cognitive, soprattutto durante i momenti di affaticamento, ricordando anche che quando si beve acqua si assumono importanti minerali quali ferro, magnesio e calcio essenziali per il benessere psico fisico e per la crescita dei più giovani.