ROMA – Roby Facchinetti, ex cantante e tastierista dei Pooh, è tornato a parlare del batterista Stefano D’Orazio, scomparso nei giorni scorsi a causa del Covid e del quale ieri a Roma sono stati celebrati i funerali:
“Ieri a Roma, la sua città, la città più bella del mondo, sono stato testimone d’un omaggio impareggiabile nei suoi confronti: e di riflesso un po’ anche nei confronti della storia dei Pooh. La sindaca Raggi ha voluto che Roma si accomiatasse da un suo figlio autentico in modo splendido, commovente, anche confortante. Per me, per i miei amici per sempre, soprattutto per Tiziana, per sua sorella Paola, per la figlia Silvia. Il Campidoglio, addirittura, ha dato il primo commiato a Stefano. Poi tutta Roma, colma di persone in lacrime e di applausi per lui. E poi in piazza del Popolo c’eravate moltissimi di voi, del popolo dei Pooh, che lo salutavate anche cantando le nostre, le sue canzoni. E credete, tutto questo ha alleggerito un poco la devastazione per la perdita di Stefano. È stato un regalo, un riconoscimento unico, per il quale voglio ringraziare la sindaca Virginia Raggi e Roma stessa: grazie Roma, come cantava in quella magnifica canzone l’amico Venditti”.
Poi Facchinetti passa a rivolgersi direttamente a Stefano: “Ancora oggi, comunque, faccio fatica a credere che ci hai lasciati, amico mio. Il messaggio della tua adorata Tiziana al telefono, venerdì sera, è stato solo il primo chilometro d’una maratona di dolore e smarrimento, il primo passo d’un lungo viaggio nell’incredulità, nel non accettare di non poterti più chiamare, vedere, abbracciare. Porto ancora spesso, istintivamente, la mano al cellulare per farti uno squillo, sai? Per continuare a parlare e a lavorare insieme, come abbiamo fatto in questi anni dal “Parsifal” a “Rinascerò rinascerai” agli altri inediti. E invece… Però, Stefano, ci lasci poesie straordinarie. Ci lasci una lezione di impareggiabile generosità umana. Ci lasci la tua ironia: pure poco prima del tuo ricovero in ospedale, quando mi hai svelato che il tampone era purtroppo risultato positivo, non dimenticherò mai come hai cercato di cancellare dalla mia mente il gelo che improvvisamente la attanagliava dicendomi allegramente “Sì ma Roby, guarda che tutto il resto va benissimo, eh!?”. Sei stato davvero un grande uomo, Stefano. Una persona magnifica, forse la migliore che abbia conosciuto. Ed è stato un dono poter condividere anche con te l’avventura più bella della mia vita. Quello che mi hai insegnato lo terrò sempre nel cuore, e assieme alla tua arte sappi che ti rende immortale, ti rende sempre vivo, fa che tu sia continuamente con noi. E ci tengo a ribadire questa consapevolezza anche a tutti coloro che ti hanno amato. In primis alla cara Tiziana, con cui hai avuto un rapporto simbiotico e cui hai voluto dedicarti, lasciando l’astronave dei Pooh nel 2009”.
Infine Facchinetti si rivolge alla moglie di D’Orazio, Tiziana Giardoni: “Tiziana, credimi, ora Stefano è ovunque. Sopravvive nella musica, nei testi, nei libri, nei ricordi, nell’aria. E tutti gli possiamo, gli potremo sempre parlare, soprattutto tu. Tu che l’hai vissuto come nessuno mai. E questo non può consolare, lo so, però è un fatto. È un fatto bellissimo, di cui devi restare sempre orgogliosa e consapevole”.