Nell’intervista si parla del brano dedicato alla Terra dei Fuochi, terra di origine della cantautrice: il testo e videoclip
Il 5 novembre esce in radio e su tutte le piattaforme digitali “Terra dei fiori” (Rumore di Zona/The Orchard), il nuovo singolo di Carrese. Il brano, scritto dalla stessa cantautrice insieme a Marta Venturini, Diego Calvetti e Cristiana Della Vecchia, segue “Effetto Speciale”, singolo segnalato da Spotify tra le uscite più interessanti del periodo in New Music Friday Italia.
“Terra dei fiori” parla di un argomento forte come La Terra dei Fuochi, con l’intento di stimolare i giovani a riflettere su un tema che non riguarda solo la Campania, ma tutto il mondo. Ogni giorno ci ritroviamo davanti a realtà deturpate dall’uomo e il nostro ambiente sta lanciando forti messaggi per “avvisarci” di queste violenze. La Campania è una regione ricca di cultura, tradizione, umanità, unicità. Napoli è conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza e da campana la cantautrice non vuole che un giorno la sua terra possa essere ricordata solo per i suoi lati oscuri, causa degli uomini e non della terra stessa.
L’artista ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Terra dei fiori”, è il tuo nuovo singolo. Di che cosa si tratta?
Quando ho iniziato a scrivere Terra dei Fiori, avevo rivisto da poco le inchieste sulla “terra dei fuochi” e mi avevano particolarmente colpito alcune interviste a persone molto giovani malate di tumore. Ho iniziato a scrivere le prime parole proprio durante un viaggio in treno verso casa dei miei genitori, in Campania. Ho pensato alla forza di chi sceglie di restare sulla terra che lo ha cresciuto, combattendo ogni giorno contro atroci consapevolezze. Ho pensato a chi ha scoperto di essersi nutrito per anni di veleni e di aver nutrito i propri figli allo stesso modo. E oggi continuo a guardarmi intorno, a seguire le inchieste e la “terra dei fuochi” esiste ancora ed è mortale. È terribile sentirsi soli davanti all’ingiustizia, pensare che nessuno ci voglia ascoltare, eppure è quello che succede ogni giorno quando qualcuno si sveglia e decide di deturpare e violentare una terra su cui mangiano e vivono tutti, lui per primo. La mia “Terra dei fiori” è una terra dove tra i roghi che bruciano, i fiori continuano a crescere, come le persone buone e consapevoli che ogni giorno si battono per un mondo migliore.
In questo lavoro parli soprattutto delle tue origini, cosa rappresenta per te questo aspetto?
Per me le “radici” sono essenziali. Porto le mie origini anche nella scelta del mio nome d’arte che consiste nel mio cognome in maiuscolo, CARRESE appunto. Devo quasi tutto quello che sono alla mia famiglia che è un punto saldo della mia vita. La terra da dove vengo, la Campania, mi ha formata e mi ha lasciato dentro aspetti che ho voluto in qualche modo raccontare in “Terra dei fiori” seppur, in questo caso, negativi. Ma ringrazio di essere campana, di avere origini napoletane e di conoscere il significato profondo di “cazzimma” ossia di quella cosa che ti spinge a credere in ciò che fai e a non mollare, per nessun motivo.
Il brano ha anche un videoclip, come si caratterizza?
Il videoclip di Terra dei Fiori vanta la regia di Paolo Furente, un bravissimo artista oltre che grande amico. Abbiamo fatto le riprese in due giorni, combattendo con un tempo incerto che ci ha fatto tagliare di molto le idee che avevamo. Nonostante gli imprevisti, quando ho visto il lavoro finito ho pianto dall’emozione, era proprio quello che volevo. Sono stati fondamentali anche l’aiuto regia di Elsa Campini, la mia amica del cuore, i costumi di Serena Amico che ha creato il mio abito da zero, e il trucco di Ilenia Tabacco, la piccola del gruppo.
Ti sei avvicinata alla musica giovanissima, come hai scoperto questa tua inclinazione e come l’hai sviluppata?
Sono cresciuta con le canzoni dei grandi cantautori italiani e internazionali. La prima canzone che ho imparato a suonare e a cantare è stata “Hotel California” degli Eagles, quando avevo appena 11 anni. Fu mio padre ad insegnarmi gli accordi, essendo anche lui un amante della musica e degli strumenti. Intorno ai 16/17 anni ho capito che avrei voluto fare musica per tutta la vita, che mi faceva evadere e star bene come nessun’altra cosa al mondo.
Testo Terra dei fiori – Carrese
Ti difendi dalla polvere
Sottile, dentro l’aria che respiri
Non posso più vederti correre
In questi campi nucleari
Vieni a vedere questi spari
Che si nascondono nell’aria
Immaginiamoci l’aurora
In questa terra di fiori
Che se ci vivi poi muori
E ti chiedi perché
Nessuno ti vuole bene
Noi due sotto cieli d’amianto
Sai, è una vita che piango
Sai, è più bello se canto
E se tu rimani al mio fianco
Ti nascondi nella cenere
Di mille sigarette accese
Come candele nelle chiese
E mentre noi preghiamo fuori
Brucia l’aria nei polmoni
In questa terra di fiori
Che se ci vivi poi muori
E ti chiedi perché
Nessuno ti vuole bene
Noi due sotto cieli d’amianto
Sai, è una vita che piango
Sai, è più bello se corri
E se io rimango al tuo fianco
E gli altri se ne vanno
Non siamo figli dei fiori
Noi siamo figli dei fuochi
E mi chiedo perché
Nessuno ci vuole bene
Noi due sotto cieli d’amianto
Sai, è una vita che piango
Sai, è più bello se canto
E se tu rimani al mio fianco
E gli altri se ne vanno
Ti difendi dalla polvere