ROMA – Oltre 2.500 imprese artigiane in piu’ in Italia nel secondo trimestre dell’anno: tra aprile e giugno lo stock delle imprese e’ aumentato di 2.520 unita’, pari ad un tasso di crescita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e in miglioramento rispetto al corrispondente periodo degli ultimi tre anni. A fronte di questo risultato, il secondo trimestre del 2016 si segnala, pero’, come quello meno brillante in assoluto per numero di imprese nate (22.677) negli ultimi dieci anni.
Solo il concomitante “record” delle minori cancellazioni del decennio (20.157) ha reso possibile il saldo positivo, un dato che fa sperare nel proseguimento della ricostruzione del tessuto imprenditoriale artigiano. Questi i dati dell’analisi di Unioncamere e InfoCamere condotta sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio, delle impresa artigiane nel secondo trimestre del 2016. Dati che mostrano come “prosegue la lenta ripresa del comparto” mentre “Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Liguria sono le regioni piu’ reattive”.
“Nel lavoro artigianale – commenta il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello – c’e’ la vera identita’ del made in Italy dove si combinano tradizione e innovazione. Per questo è importante non solo stimolare la nascita di queste realta’ produttive, anche attraverso un ricambio generazionale che consenta di non disperdere uno straordinario patrimonio di saperi, ma anche diffondere i vantaggi della digitalizzazione per sfruttare al meglio le opportunita’ della Rete”.