Ian Luis e il suo nuovo brano “Asintomatico Credente”

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Ho scelto “Asintomatico Credente” come singolo di lancio in quanto rispecchia il difficile periodo storico che stiamo vivendo

Dal 4 dicembre è disponibile in rotazione radiofonica “Asintomatico Credente”, brano che anticipa il nuovo Ep di Ian Luis. Il singolo è disponibile su tutte le piattaforme di streaming dal 1° dicembre.

Ambizioni rivoluzionarie, voglia di mettersi in gioco e di cambiare il mondo: “Asintomatico Credente”, nuovo brano di Ian Luis, racchiude tutto questo. Una canzone che vuole rappresentare una condizione psicologica comune a tutti gli esseri umani in questo particolare, se non anomalo, momento storico. Gli strumenti suonati dal vivo evidenziano i suoni morbidi ma allo stesso tempo incisivi dando un senso di apertura, liberazione e mutamento come se si venisse trasportati in un’altra dimensione. Il brano è stato scritto da Sebastiano Inturri – in arte Ian Luis – con la produzione di F. Lippelli ed in collaborazione con M. Andrigo, R. Trapasso, D. Zanotti (Duotone Studio) e A. De Bernardi (Eleven Mastering).

Ian Luis ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Asintomatico Credente” è il tuo nuovo brano, come nasce?

Ambizioni rivoluzionarie, voglia di mettersi in gioco e di cambiare il mondo: “Asintomatico Credente”, racchiude tutto questo. Una canzone che vuole rappresentare una condizione psicologica comune a tutti gli esseri umani in questo particolare, se non anomalo, momento storico. Questo progetto nasce come esperimento, volevo creare qualcosa di diverso, provocatorio ma allo stesso tempo piacevole e coinvolgente. Per quanto riguardo il titolo del brano, presi ispirazione dalla battuta di un ragazzo ubriaco fradicio che se la prendeva con il mondo e con tutte quelle persone che con le parole costruiscono castelli ma con i fatti solo pezzi di carta.

Cosa vuoi trasmettere a chi ti ascolta con questo lavoro?

Tra tutti i brani dell’Ep “Generale Paranoia”, ho scelto “Asintomatico Credente” come singolo di lancio in quanto rispecchia il difficile periodo storico che stiamo vivendo. La mia intenzione è quella di dare una spinta a tutta quella gente che dice di voler rivoluzionare la propria esistenza rimanendo incollata alla solita routine, come su un divano a guardare il mondo girare attraverso lo schermo di una tv. Vorrei che chiunque ascolti le mie canzoni si vesta di coraggio e di convinzione, esca fuori di casa e inizia a fare tutto ciò che avrebbe sempre voluto fare, come fare quel viaggio, andare al quel concerto, riuscire a portare al termine quel progetto incompleto e così via.

Il brano anticipa il tuo nuovo Ep, ci vuoi dare qualche anticipazione?

“Generale Paranoia” è un lavoro discografico composto da cinque tracce, ognuna delle quali è legata ad un periodo significativo della mia vita, dallo strappo cantato in “Linee di colore” alla mia rinascita celebrata in “Gioia su Tela”. Il concept è arricchito da una consapevolezza costruita sulla mia pelle e sfruttata per uscire dalla mia “prigione dalle sbarre trasparenti”. L’apice della rivoluzione umana ed artistica viene raggiunta dalla creazione del pezzo “Asintomatico Credente” intriso di una voglia smisurata di cambiamento e di rivoluzione. Credo che ognuno di noi viva in una condizione di paranoia generale, che interpreta e plasma in modo diverso e unico. Questo Ep è la visione della mia paranoia che risulta essere sempre incentrata su una figura femminile che mi distrugge ma allo stesso tempo mi aiuta ad incollare quei cocci rotti che da solo non riesco ad assemblare. Da qui il titolo “Generale Paranoia”. In questi tempi pieni di freddezza e distanza emotiva, voglio far sì che la mia musica sia il collante emozionale che possa riuscire a riaccendere i sentimenti ormai meccanici e offuscati della gente.

Il videoclip ufficiale è diretto da Graziano Piazza, com’è strutturato?

Il videoclip ufficiale di “Asintomatico Credente”, diretto da Graziano Piazza, prevede una sequenza di immagini che procede per allegorie: l’automobile rappresenta l’omologazione cui spesso si aderisce a livello mediatico; i riflettori si fanno metafore per il diffuso fenomeno delle fake news; il divano è l’emblema della vita sedentaria di chi si è ormai arreso ad una routine sempre uguale a se stessa; infine, la scena della corsa vuole essere il cuore pulsante del brano, l’invito all’azione e al cambiamento.

L’inclinazione musicale l’hai sempre avuta sin dalla nascita, quando ti sei reso conto che per te potesse diventare un’attività?

Tutto è iniziato come uno scherzo nella 4°A del Liceo Artistico di Noto. Dopo aver perso 2 anni di liceo, mi ritrovai in una classe splendida dove incontrai dei compagni di classe che mi fecero uscire dalla mia mascherata timidezza e così iniziai a cantare per puro divertimento. Successivamente, durante il primo anno di Università, il destino volle che io mi ritrovassi in casa con un mio caro amico d’infanzia che nel frattempo era diventato un bravissimo chitarrista, lui mi diede coraggio e mi incitò a prendere lezioni di canto. Dopo anni di studio non mi sentivo molto soddisfatto, non mi entusiasmava più cantare cover di altri artisti e mi venne quell’irrefrenabile voglia di creare qualcosa di mio. Mi resi conto che creare canzoni era il gioco più bello del mondo e sfruttai tutti quei ‘’frastuoni della testa‘’ che non mi facevo dormire la notte e che mi fecero perdere due anni di liceo. Ad oggi il mio obiettivo è quello di costruire uno spazio che mi appartenga all’interno del panorama musicale.