ROMA – “Continua e si espande a macchia d’olio la nostra campagna #stopaborto per la difesa del bambino nel grembo. Decine e decine di camion vela e centinaia di manifesti sul territorio: da Milano a Bologna, da Firenze a Napoli, da Bari a Reggio Calabria. Supereremo i 100 Comuni. Sono le stesse persone sul territorio che ci stanno chiamando e vogliono aderire alla nostra battaglia, nonostante i nostri camion vela ed autisti vengano talvolta fisicamente attaccati da militanti abortisti, come è successo a Verona e Ancona”. Lo ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.
“Vogliamo far riflettere e far capire alle persone che abortire è sempre la soppressione di una persona umana”, ha continuato Toni Brandi, presidente della onlus. “Troppe vite vengono eliminate, anche a causa di uno stupro. Ma che ha fatto di male quel bambino? Si merita forse quella condanna a morte che nemmeno lo stupratore riceve? Anche in una situazione così atroce e devastante per la donna, vittima di una violenza inaudita e bestiale, si può concepire una seconda orribile violenza come l’eliminazione di un essere innocente? Seguendo questa logica, persone come Jesse Jackson, attivista per i diritti umani, la cantante Eartha Kitt e la pittrice Ethel Waters, tutte concepite dopo uno stupro, non sarebbero state degne di vivere?”, conclude Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita & Famiglia.