Le vibrazioni del sentire nei paesaggi fiabeschi e sognanti di Sandro Frinolli Puzzilli

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lucio d'autunno sandro frinolli puzzilli

Nello sfaccettato e variegato panorama artistico contemporaneo, in cui il legame figurativo o concettuale con le pieghe dell’esistenza sembra essere un imperativo imprescindibile dall’atto creativo, esiste una forse minore categoria di artisti che scelgono di tendere verso una dimensione idilliaca, ideale, all’interno della quale rifugiarsi. Il protagonista di oggi sceglie di raccontare paesaggi immersi in un non tempo per interpretare il suo approccio nei confronti della vita.

Quando verso la fine dell’Ottocento molti artisti francesi decisero di riappropriarsi del piacere di dipingere en plein air, narrando la natura ma anche i piacevoli momenti di svago della borghesia dell’epoca, sperimentarono anche il piacere dell’immediatezza di una pittura veloce, estemporanea, senza la necessità di attenersi a un disegno bensì basandosi sul puro e semplice accostamento di colori che non venivano più mescolati su una tavolozza e stesi in maniera uniforme sulla tela. Per dare il senso di dinamicità e di movimento essenziale per quegli artisti divenne necessario un approccio differente, un gesto pittorico attraverso il quale ogni singolo colore doveva essere apposto individualmente perché sarebbe stato l’accostamento con gli altri piccoli tocchi a generare la visione di insieme agli occhi dell’osservatore. Quel gruppo di pittori diede vita a una delle correnti più importanti dell’inizio dell’epoca moderna, parlo ovviamente dell’Impressionismo, che in qualche modo restava ancora fortemente legata ai canoni di bellezza che la pittura delle epoche precedenti aveva preso come linee guida; in qualche modo le tonalità dei paesaggi di Renoir e di Monet, sebbene permeati dal mondo emozionale dei maestri esecutori delle tele, erano ancora conformi alla realtà osservata, ai colori più affini a quelli naturali, quelli esistenti e percepibili dallo sguardo. Tuttavia la loro intuizione sulla scomposizione delle immagini in piccoli frammenti costituì la base di molti movimenti di inizio Novecento che, attraverso l’ingrandimento e la geometricizzazione di quei tasselli cromatici, completarono quel distacco dall’arte tradizionalmente intesa che contraddistinse l’intera prima parte del secolo. Futurismo, Cubismo, Astrattismo Geometrico, Espressionismo Astratto ma anche l’evoluzione della fotografia, furono tutte derivazioni da quell’intuizione di suddivisione cromatica cominciata con l’Impressionismo. L’artista romano Sandro Frinolli Puzzilli parte proprio dalla fotografia per dare avvio al suo percorso espressivo, lasciandosi poi evolvere passando prima alla Digital Art e poi approdando alla pittura, non senza aver interiorizzato e assorbito le esperienze precedenti al fine di trasformare le attuali opere in manifestazione del proprio sentire, di quella girandola di emozioni che spesso vengono percepite dall’interiorità ma non messe completamente a fuoco dalla mente.

anime sole sandro frinolli puzzilli
1 Anime sole

Ecco dunque che le tonalità scelte diventano irreali, più vicine all’Espressionismo, l’inarginabile esigenza di Frinolli Puzzilli di accordare il cromatismo al proprio mondo interiore e intimo, conscio che se dovesse attenersi a regole e schemi più tradizionali percepirebbe una sensazione di limitazione della libertà comunicativa. Al tempo stesso però mantiene una pennellata, o in alcune opere sarebbe meglio dire spatolata poiché utilizza anche questo secondo tipo di tecnica di stesura del colore, breve, rapida, singola secondo l’insegnamento impressionista assolutamente conforme alla sua intenzione espressiva frammentata come lo sono le sfaccettature delle emozioni umane.

mattino d'inverno sandro frinolli puzzilli
2 Mattino d’inverno

Tanto quanto fondamentale è il suo immergersi nella natura che diviene un luogo non luogo, un posto ideale a cui affidare lo scrigno emotivo che guida l’atto pittorico sulla base del sentire del momento, in grado di trasformare ciò che è visibile in ciò che è percepibile dall’interiorità.

verso casa sandro frinolli puzzilli
3 Verso casa

La presenza dell’uomo è appena accennata, come se la natura che lo circonda lo inducesse a perdersi, abbandonarsi, nell’intensità di quei luoghi che sembrano condurre in un mondo fantastico dentro cui ogni sensazione è amplificata ma al tempo stesso protetta, proprio in virtù di quella dimensione senza tempo e senza spazio in cui il ritmo narrativo di Frinolli Puzzilli conduce l’osservatore ma anche, e soprattutto, se stesso nel momento stesso in cui si pone davanti alla tela.

incontro inaspettato sandro frinolli puzzilli
4 Incontro inaspettato

Nell’opera Incontro inaspettato le chiome degli alberi che si riflettono sul selciato sono protagoniste assolute della tela, così come i lampioni svettano a illuminare l’ambiente mentre l’uomo e la donna sono piccoli, quasi invisibili, protetti dal paesaggio ma anche perduti in esso, quasi come se il destino si fosse messo in posizione di ascolto, di osservazione di ciò che di lì a poco gli ignari protagonisti vivranno. I piccoli tocchi che l’artista usa per definire gli alberi e la strada sono scelti in tonalità espressioniste, a sottolineare la solennità destinica di ciò che si appresta ad accadere, dando alla tela un’atmosfera calda nonostante la neve.

innamorati sotto la pioggia sandro frinolli puzzilli
5 Innamorati sotto la pioggia

Nel lavoro Innamorati sotto la pioggia invece, la gamma cromatica è quella delle emozioni più intense, della passione, del sentimento condiviso e avvolgente che non può fare a meno di propagarsi anche sull’ambiente circostante; anche in questo caso le persone sono piccole ma le loro sensazioni sono talmente grandi da diffondersi nel bosco, tra gli alberi, sul terreno perché, sembra dire Frinolli Puzzilli, è proprio di quell’emozione che è fatto l’essere umano ed è in virtù di essa che ogni cosa prende un aspetto e una rilevanza speciale, unica.

alone again sandro frinolli puzzilli
6 Alone again

Tanto quanto in Alone again, lo scoraggiamento dell’uomo seduto sulla panchina, quel forte senso di spiacevole solitudine che fuoriesce dalla sua gestualità, si trasmette all’esterno, un esterno che non è più protettivo o avvolgente bensì, al contrario, sembra assistere desolato allo sconforto del protagonista di quella sensazione; il tramonto si accorda con la sconfitta per qualcosa che aveva sperato ma non si è concretizzato, un sogno dal quale suo malgrado, o per sua responsabilità, si è dovuto risvegliare, prendendo atto degli accadimenti.

favola bianca sandro frinolli puzzilli
7 Favola bianca

La natura, con la sua grandezza e maestosità, entra dunque in sintonia e sinergia con l’esiguità dell’essere umano che vive, soffre, gioisce e lotta all’interno di un mondo in cui è solo un fugace ospite, mentre i panorami, i paesaggi, le strade, i fiumi e i boschi, restano immortali nel corso del tempo ad assistere all’avvicendarsi di vite, di storie, di protagonisti ogni volta diversi. Sandro Frinolli Puzzilli ha esposto le sue opere nelle principali città del mondo – Parigi al Museo del Louvre, a Londra, Mosca, Abui Dhabi, Dubai, Barcellona, Madrid, Stoccolma, Principato di Monaco, Bruxelles, Itaca – e su tutto il territorio nazionale.

SANDRO FRINOLLI PUZZILLI-CONTATTI
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