“Con questa canzone volevo gridare disperatamente il bisogno di libertà, nella sua accezione più ampia, alla quale ognuno di noi aspira”
E’ in rotazione radiofonica “Ago di bilancia”, il nuovo singolo di Francesco Luz, disponibile sulle piattaforme digitali dal 22 gennaio. Ago di bilancia è la cronaca istintiva di un momento di crisi profonda. Una sorta di sfogo incontrollato che il nostro inconscio prova a tradurre in parole per esserne meno intimorito quando si avverte la spaventosa quanto certa sensazione di aver perso ogni tipo di controllo sul proprio destino. Per questo gli elementi del nostro passato sfilano in parata nelle nostre menti, come ultimi baluardi di una qualche sicurezza, fino a risolversi in un semplice, fortissimo grido d’aiuto: l’ossigeno sopra la superficie dell’acqua in cui ci sembra di annegare.
Francesco Luz ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Ago di bilancia” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
“Ago di bilancia” riflette sul tema universale ed intimo del cambiamento. Del desiderio immenso, comune a tutti gli uomini, di sopportare e superare la sofferenza che ricostruirsi e ricominciare richiede. È un inno da cantare quando si manovra la barchetta che siamo noi, in mezzo alla tempesta che è la vita.
Che cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Dobbiamo liberarci. Dalle paure, dai preconcetti che la società ci costringere ad accettare, dalle gabbie mentali che ci costruiamo. Solo essendo liberi potremo cominciare a vivere una vita “normale”. Ad esempio i giovani musicisti oggi sono schiavi dei numeri, delle visualizzazioni e tutto ciò li rende schiavi di un sistema che va invece affrontato da persone libere: senza catene e senza paura!
Il brano è accompagnato da un video, come si caratterizza?
L’idea del regista ed ideatore del video, Damiano Brogna, era quella di rappresentare tramite un videodramma i temi del brano, creando un cortocircuito tra le azioni comuni e da copione delle nostre vite da una parte, e dall’altra le danze e la voglia di vita che coltiviamo nell’affrontarle.
Per te tanti anni nel mondo della musica, come li hai vissuti e cosa ti hanno lasciati fino a questo momento?
Hanno lasciato tante emozioni, tante esperienze che mi hanno formato anche come uomo. I viaggi in giro per il mondo, ma anche i viaggi in macchina verso il paesino sperduto di provincia sono state esperienze divertenti che hanno arricchito la mia vita. Ho vissuto il tutto come un bambino curioso che ha cercato di imparare il più possibile da tutto ciò che ha visto.