ORTONA (CH) – Secondo Luigi Di Maio (M5S), nella campagna referendaria c’e’ per ora un ‘grande assente’ ed e’ la discussione sul nuovo Titolo V della riforma costituzionale proposta dal governo. “Oltre a riportare in seno allo Stato le competenze di sanita’ e turismo, ci si dimentica che anche energia e ambiente diventeranno di esclusiva competenza dello Stato: in questo modo si favoriranno le speculazioni di ogni genere, le opere inutili, gli sprechi. Come la Tav, le trivelle di Ombrina, i depositi di Gpl e le bretelle inutili come la Bre-Be-Mi”. E’ il parere dell’esponente pentastellato, a Ortona per ‘difendere’ le istanze contrarie al grande deposito Gpl nel porto della cittadina.
“Del nuovo Titolo V dovremmo parlare di piu’, e’ una di quelle cose che, se si entra nel merito, i cittadini capiscono. Gia’ nel 2001 – ha spiegato – la riforma del Titolo V e’ stata scellerata, vorremmo evitare un altro scempio”.
“Renzi e’ in difficolta’, specie dopo le bacchettate di Napolitano sull’Italicum, e accusa noi di accordi per Mafia Capitale. La butta in caciara e si dimentica che Mafia Capitale sono loro del Pd”. Questa e’ la risposta al premier da parte del vicepresidente della Camera.
“Perderemo due mesi per colpa loro, ma ci impegneremo per il No. La verita’ e’ che di questa riforma costituzionale non avevamo proprio bisogno e in fondo non ce ne importa nulla”. “Sarebbe stato meglio se invece di fare una campagna referendaria, in questi due mesi ci fossimo occupati di evasione, tasse, di tutti i problemi dell’Italia, invece di parlare di una Costituzione che non aveva nessun motivo per essere toccata. Ma e’ chiaro – prosegue – che questa riforma serve solo a mettere in cassaforte i loro privilegi, perche’ sanno che alle prossime elezioni perderanno, come hanno fatto a Roma e Torino, e non possono permetterselo”.
“Ed ecco allora che si sono creati la cassaforte del nuovo Senato, perche’ qualora dovesse vincere un loro avversario, il Senato fara’ da cane da guardia dei loro interessi. Per questo gli serviva di abolire gli elettori e mettere dei nominati con le competenze sulle modifiche costituzionali. Se passa questa riforma, il processo sara’ irreversibile, come i loro privilegi, e sara’ molto difficile anche per noi, qualora dovessimo vincere alle politiche, governare: avremmo difficolta’ – ha concluso Di Maio – perche’ quel Senato ci metterebbe continuamente i bastoni fra le ruote”.