Uno dei miti più resistenti nell’immaginario economico è che i fondi d’investimento finanzino buone idee o imprenditori creativi. La realtà, molto più sensata, è che il private capital investe in industrie trasformative, che nel medio-lungo termine possano disporre di un vantaggio competitivo rispetto all’insieme del mercato. Piuttosto resistente è anche l’idea che il private capital si esaurisca in una iniezione di capitale di rischio nelle imprese. La realtà, molto meno intuitiva, è che il private capital attiva soprattutto leve non finanziarie, quali la disciplina di mercato, il trasferimento di know-how e la cultura d’impresa.
Bepi Pezzulli è avvocato specialista in materia di finanza straordinaria, private capital, shadow banking e fintech, ha ottenuto l’abilitazione professionale come Attorney-at-Law a New York e Solicitor in Inghilterra e Galles. Ha lavorato presso Sullivan & Cromwell LLP e Shearman & Sterling LLP a New York, prima di passare ad incarichi manageriali presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e BlackRock (NYSE: BLK) a Londra. Ha fatto parte del Consiglio di amministrazione di Finlombarda SpA, una banca d’investimento a capitale pubblico (consigliere non esecutivo) e della Camera di commercio britannica per l’Italia (consigliere non esecutivo); ha svolto la funzione di segretario del cda di Italia Online SpA (MIB: IOL), un’azienda di digital marketing. In precedenza ha pubblicato “L’altra Brexit” (I libri di Milano Finanza, 2018).
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