“A Star is Born”, presentato in anteprima mondiale al Festival del Cinema di Venezia 2018, con la riscossione di una standing ovation di ben oltre 8 lunghi minuti da parte del pubblico. viene proiettato sui grandi schermi dall’11 ottobre. Il film, diretto e interpretato da Bradley Cooper che fa con la pellicola il suo debutto come regista, è un remake di “É nata una stella” del 1937 che raggiunge dunque la sua terza rivisitazione dopo quelle del 1954 con Judy Garland e del 1976 con Barbra Streisand. Come Cooper anche Lady Gaga che lo affianca nel ruolo di protagonista, compie il suo esordio come attrice sfoderando un talento indiscutibile oltre che nel canto anche nella recitazione.
La storia onorevolmente bella e commovente, nonché classicamente hollywoodiana potrebbe definirsi a conventional story dove una scialba e struccata Lady Gaga interpreta le vesti della cameriera Ally che ha riposto in un cassetto il sogno di fare la cantante.
Cooper invece in chiave antagonista ricopre il ruolo di Jackson Maine, affermata stella della musica che manifesta fin dai primi battiti del film, la sua potenza artistica nelle immagini dei concerti che lo ritraggono dinanzi milioni di fan smaniosi e urlanti. Alcune scene del film sono state girate infatti contestualmente al Coachella 2017, celebre festival musicale californiano che rendono chiara l’idea di un musicista e chitarrista rock all’apoteosi del suo successo minato però da problemi forti di alcolismo e droghe.
Infanzia traumatica quella di Jackson, un fratello che lo segue e lavora a stretto contatto con lui ma con cui non ha mai intessuto un buon rapporto, genitori assenti, l’acufene a tormentarlo fin da piccolo e un musicista che sprigiona la sua estrema capacità talentuosa in maniera opposta ad Ally che non fa alcun uso di sostanze tossiche, ha un padre che la adora e tifa per la sua voce nonostante lei abbia lasciato l’ardore della speranza di sfondare. La conosce casualmente durante la sua esibizione settimanale nella serata drag queen di un piccolo locale. Lei, travestita alla “Lady Gaga” con sopracciglia sottili e nere che le mutano l’espressione e la mascherano, una voce incredibile e movenze disinibite, colpisce Jackson Maine capitato nel locale per una bevuta in solitaria finito il concerto.
Si scambiano qualche chiacchiera in camerino e lì inizia a sbriciolarsi l’identità dei personaggi. Lady Gaga si denuda del trucco e assume i toni di una ragazza semplice ma pur sempre caratterizzata da piglio grintoso, Jack mantiene la forza ferma ma posata del cantante affermato da anni di esperienza che con sguardi profondi intravede la bellezza di un carisma autentico e da avvalorare. Inizia una intrepida storia d’amore giocata tra attimi di gloria sul palco, duetti, voci che risuonano dagli schermi del cinema, placidi baci e abbracci, colpi di scena come un matrimonio a sorpresa e frequenti ricadute di Jackson per le sue eccessive sbronze unite alla droga. Nel frattempo Ally avanza e diventa in poco una vera star, il suo look muta ma resta impavido il suo cuore pulito che si riflette negli occhi luccicanti di entusiasmo, increduli e docili di una ragazza che mostra di aver avuto la fortuna di conoscere un uomo speciale che l’ha portata per mano, guidata e fatta emergere dandole amore pur nei suoi bui totali.
Lei attraversa la pellicola e dichiara in ogni gesto e sguardo proprio come Bradley la sua passionale e viscerale presenza nel ruolo, è una presenza vera, autentica, sincera, totale la loro. “Devi essere te stessa, metterti a nudo, se vuoi durare” dice Jackson Maine ad Ally e questo è potremmo definire il verbo che ha diretto il regista. La magia avvolgente che tiene incollati alle scene e non fa annoiare né appesantire di un sapore di déjà vu si assolve nella maestria di due attori che nei loro esordi hanno dato piena dimostrazione di carismi portentosi scendendo nei meandri dei ruoli senza cesure.
La stessa soundtrack del film con testi come Shallow o I’ll never love again ha lasciato memorie impresse negli spettatori di “A Star is born” portando a decretare la performance di Lady Gaga ad una celebre Whitney Houston in The Bodyguard con “I will always love you”.
Un’esposizione sonora finale che sancisce Lady Gaga nelle vesti di una cantante famosa in assonanza qual è realmente trasmettendo la determinazione e la tenacia di una donna che pur nella verità di vita si batte ogni giorno con impegno per comunicare emozioni e migliorarsi.
Il film si chiude con un amaro che perpetua nell’immaginario accompagnato da testi e da musiche pienamente centrate che enfatizzano il dolore oltre il successo, l’amore che non si spegne con la morte e fa risultare il percorso di coronazione di un sogno come responso di un talento fiorito che ha attinto forza e coraggio da un amore sbocciato.
A Star is Born si autocelebra in una storia drammatica, musicale e sentimentale che oltre al riferimento del titolo alla veicolazione di un messaggio di successo personale, svetta in pole position una posizione focale sull’amore che sorregge ogni passo di vita e gli dà vitalità e senso. Lui non riesce a mettere a tacere i suoi istinti ossessivi alcolisti e continua a da amarla e per non oltraggiarla, per le tante ferite, decide di autoeliminarsi dalla sua vita per permetterle di arrivare ancora più in su. Una storia d’amore raccontata con espressività meravigliose rendono A Star is Born un film che penetra i cuori.
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