“Vogliamo far riflettere e far capire alle persone che abortire è sempre la soppressione di una persona umana”, ha continuato Toni Brandi, presidente della onlus. “Troppe vite vengono eliminate, anche a causa di uno stupro. Ma che ha fatto di male quel bambino? Si merita forse quella condanna a morte che nemmeno lo stupratore riceve? Anche in una situazione così atroce e devastante per la donna, vittima di una violenza inaudita e bestiale, si può concepire una seconda orribile violenza come l’eliminazione di un essere innocente? Seguendo questa logica, persone come Jesse Jackson, attivista per i diritti umani, la cantante Eartha Kitt e la pittrice Ethel Waters, tutte concepite dopo uno stupro, non sarebbero state degne di vivere?”, conclude Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita & Famiglia.
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