“Sapevamo dal primo giorno che questa campagna di raccolta firme non avrebbe avuto tanti alleati, ma continuiamo a pensare che la giusta informazione sia la base della democrazia e, per questo, ci appelliamo ancora una volta a TV, Giornali e Radio nazionali, sia pubblici che privati, perché ci aiutino ad informare i cittadini della possibilità di esercitare questo atto di democrazia diretta che è chiedere che sia indetto il referendum per modificare la Legge elettorale vigente”
“La legge elettorale – continua – è la misura del grado di democraticità di un Paese in quanto stabilisce come si voti. Noi votiamo non rispettando i principi della Costituzione perché con il Rosatellum il voto non è né libero, né uguale e né diretto”. Anche il Presidente Mattarella nel suo discorso del 3 luglio a Trieste aveva ricordato che “il principio ‘una persona un voto’ non può essere distorto attraverso […] marchingegni che alterino la rappresentavità e la volontà degli elettori”.
Il Referendum per la Rappresentanza propone proprio l’abrogazione di 4 dei meccanismi a cui ha accennato il Presidente della Repubblica: il voto congiunto obbligatorio, le soglie di sbarramento, ogni privilegio nella raccolta delle firme per la presentazione delle candidature e le pluricandidature. L’Italia è una Repubblica rappresentativa in cui il popolo esercita la sua sovranità principalmente in maniera indiretta votando i propri rappresentanti.
Le Leggi elettorali di Camera e Senato, dette “Rosatellum”, non consentono più all’elettore questa scelta e la spostano sui partiti che, nel determinare la lista dei candidati, di fatto scelgono gli eletti, o meglio, i nominati. Le conseguenze sono mancanza di responsabilità politica dei parlamentari rispetto agli elettori, riduzione della qualità della classe politica, astensionismo crescente e il progressivo allontanamento dei cittadini dalla politica. Afferma Trenta: “Più il cittadino pensa che non cambierà mai niente e si disinteressa e più si riducono gli anticorpi che difendono la democrazia. Siamo noi cittadini ed elettori, con la nostra attenzione a ciò che succede ogni giorno nel nostro Paese, gli anticorpi a questa deriva anti-democratica”.
Il Comitato promotore del referendum, come noto, è formato da cittadini e cittadine di varia estrazione sociale, formazione culturale e orientamento politico, è presieduto da Elisabetta Trenta, con la presidenza d’onore di Giorgio Benvenuto e la vicepresidenza di Enzo Palumbo, Raffaele Bonanni e Sergio Bagnasco. Ha depositato in Corte di Cassazione quattro quesiti referendari relativi alla Legge elettorale in vigore, il cosiddetto Rosatellum, per abrogarla.
La campagna e la raccolta firme continueranno ancora per 5 giorni presso i banchetti nelle varie città, e fino al 28 settembre, on line sulla piattaforma pubblica e gratuita (https://pnri.firmereferendum.giustizia.it) sulla quale è possibile firmare per i referendum e le Leggi di iniziativa popolare. Si può accedere alla firma, con SPID o CIE, attraverso il sito www.iovoglioscegliere.it.
Sulla piattaforma occorre firmare separatamente i primi 4 referendum (alle pagine 1 e 2), e la legge di iniziativa popolare (a pag 7), tutti contrassegnati dal simbolo con la croce verde e rossa di Io Voglio Scegliere. “Ad oggi più di 100.000 persone hanno firmato nonostante il silenzio dei partiti e dei media, ma le prossime due settimane potrebbero essere sufficienti per raggiungere il numero di firme necessarie se solo riuscissimo ad avere qualche piccolo spazio in cui comunicare a tutti. Siamo disponibili a parlare e discutere del Referendum della Rappresentanza in ogni sede, ci rendiamo disponibili per qualsiasi richiesta ci si voglia porgere”, conclude Elisabetta Trenta.
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