“Se non si procederà in questo senso – evidenzia la nota – il comparto relativo alle imprese che utilizzano mezzi inferiori a 7,5 tonnellate, ovvero quelle con veicoli di classe ambientale inferiore a euro 5, si troverebbe a dover sostenere costi aggiuntivi pari a oltre 517 milioni di euro in cinque anni, che significano più di 23 milioni di euro all’anno. Molte imprese del settore non hanno potuto innovare i propri mezzi a causa dei sempre più modesti margini economici. Un’eventuale esclusione da quanto dichiarato dal Governo contribuirebbe ulteriormente a mettere in pesante difficoltà queste realtà, a tutto beneficio delle imprese estere”.
“I mezzi con massa complessiva da 1,5 fino a 7,5 tonnellate svolgono un ruolo cruciale nell’economia del nostro Paese e nella logistica, garantendo – sottolinea il comunicato – il movimento delle merci e contribuendo al funzionamento efficiente delle filiere produttive e della distribuzione. Ribadiamo quindi la necessità di escludere tutto l’autotrasporto dalle modifiche delle aliquote di accisa, garantendo così stabilità e sostenibilità economica all’intero settore. Un approccio equilibrato e lungimirante è fondamentale – conclude la nota di Cna Fita – per garantire sia la sostenibilità ambientale che la crescita economica del nostro Paese”.
L'Opinionista® © since 2008 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - X - Instagram - LinkedIN - Youtube