“In un paese in cui cresce l’abbandono scolastico investire sulla scuola dovrebbe essere una priorità. Ma questo governo taglia anche su università e ricerca nl paese con meno laureati in Europa e che assiste a un’emigrazione di massa di giovani verso l’estero. Il governo non mette risorse per il rinnovo dei contratti nonostante gli stipendi abbiano perso il 18% del potere d’acquisto a causa dell’inflazione. La giornata di oggi segna una tappa importante verso lo sciopero generale del 29 novembre. La via maestra la indica la Costituzione che questo governo anche più dei pessimi predecessori tradisce quotidianamente: più tasse ai ricchi e meno spese militari per finanziare scuola, università, ricerca, rinnovi contrattuali”, conclude Acerbo.
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