“Una delle cose che mi intristisce – aggiunge – è che avevo fatto approvare in Abruzzo la legge regionale più avanzata in Italia ed è stata sostanzialmente boicottata. Tra l’altro un ottuso proibizionismo danneggia i produttori italiani e impedisce lo sviluppo di una filiera che potrebbe dare molto in termini di lavoro e entrate fiscali. Il tutto a beneficio delle narcomafie o delle case farmaceutiche. Siamo al paradosso che per rifornirsi di cannabis per uso terapeutico il ministero fa bandi rivolti esclusivamente a produttori esteri. La sagra dell’ipocrisia. Della serie: sappiamo che fa bene ma se la producete in Italia siete delinquenti”.
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