Achille Lauro presenta “Lauro”, il nuovo album di inediti

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In uscita il 16 aprile, l’album parla agli incompresi e fagocita vite, storie d’amore, riflessioni sul bene, sul male e ciò che sta nel mezzo

Achille Lauro
Achille Lauro – Ph Leandro Manuel Emede

ROMA –  Semplicemente “Lauro”, come il cognome d’arte da lui scelto o come il nome di Battesimo reale. É questo il titolo del sesto album di inediti di Achille Lauro, in uscita il 16 aprile per Elektra Records/Warner Music Ital. C’é da scommettere che in breve tempo scalerà le classifiche di vendita visto che il teaser di pochi secondi distribuito nelle scorse ore ha già ottenuto 30 mila visite e oltre un milione di visualizzazioni su Instagram.

L’artista romano lo ha presentato oggi in videoconferenza stampa, mostrandosi in una veste che nulla aveva a che vedere col performer che un mese fa abbiamo visto sul palco del Festival di Sanremo, anzi proponendo il suo lato più umano, intimo, interiore, che poi é il motore delle sue canzoni.

Sottolineando che la sua musica é il frutto di una forte passione per la scrittura che lo accompagna da sempre e che gli ha fatto perdere molte notti, della voglia di condividere le proprie idee con chi la ascolta, del voler essere se stesso, lontano da ogni archetipo, anche a costo di diventare il contrario di ciò che tutti si sono sempre aspettati da lui, di un’evoluzione continua e senza fine.

cover album lauro

Lauro é partito proprio da quest’ultimo concetto spostando l’attenzione dei presenti sulla copertina dell’album: semplice, minimalista, in bianco e nero. Su di essa compaiono in alto cinque lettere, quelle del suo cognome, ciascuna delle quali rappresenta una fase del suo percorso artistico. La “L” va associata al rock e rappresenta la scelta di ciò che si vuol essere; la “A” sta per hard rock, sensualità, voglia di rinascere; la “U” si riferisce al pop, visto da sempre come qualcosa di leggero, frivolo, di poco valore (“Dio benedica gli incompresi”); la “R” al punk rock, icona di “non correttezza”, anticonformismo, di voglia di fare qualcosa di unico. E poi c’è la “O”, che a differenza delle altre lettere é scritta in rosso anziché in nero: volutamente diversa perché rappresenta la scelta e la voglia di proseguire, di non accettare una fine che sarebbe stata imposta e di orientarsi sempre verso un nuovo inizio.

Raccontando di sé Lauro ha detto di guardare sempre al passato con malinconia e al futuro da sognatore, evidenziando il suo limite di non vivere mai il presente e di essere al centro di un tormento dell’anima perenne. Un lato intimo che emerge anche nel disco, diviso in due macroaree, una sorta di lato A e lato B: quella introspettiva, tormentata e sognatrice, e quella punk rock in cui inevitabilmente la prima sfocia.

Parlando delle canzoni contenute nel disco si é soffermato su “Generazione X” e “Femmina”. La prima si riferisce alla sua generazione, che non é molto diversa da quella antecedente agli Anni 80, che non crede in Dio né nell’amore, che non sa più cosa vuole essere e che finisce per accettare le dipendenze, non ultima quella per la tecnologia. Nella seconda, invece, ha voluto fotografare l’atteggiamento di chi non é sufficientemente istruito al rispetto verso la figura femminile. “Solo Noi” e “Marilù introducono un album punk rock, grunge che alterna una tempesta d’animo per dare voce ai soli e agli incompresi.

Con questo ultimo lavoro Achille Lauro vuole parlare al mondo degli irrisolti, dei fuori rotta, dei falliti e così l’album fagocita vite, storie d’amore, riflessioni sul bene, sul male e ciò che sta nel mezzo. A questo punto non resta che ascoltarlo.